nostro inviato a Torino
La Signora non sbaglia lo scatto e vola a più quattro sul Napoli. L'accelerata è tutta nella volata di Douglas Costa che accende il motorino, semina la difesa dell'Atalanta e manda in gol Higuain dopo mezz'ora. Il secondo strappo nel finale è di Chiellini, che piazza una progressione vecchio stile e provoca l'espulsione di Mancini: di fatto è la resa per la squadra di Gasperini, in partita per ottanta minuti. Infatti, poco dopo il Pipita riscatta definitivamente il rigore sbagliato con l'Udinese servendo il due a zero a Matuidi che chiude il recupero dopo il rinvio per neve di fine febbraio. Tutt'altro clima ieri all'Allianz Stadium, in una giornata antipasto di primavera in cui la Juventus obbedisce ad Allegri. «Non molliamo l'osso», aveva detto l'allenatore dei campioni d'Italia. E così è stato: dodicesima vittoria di fila, l'ottava consecutiva senza subire gol: nel 2018 la porta è ancora inviolata in campionato.
Un copione che può diventare noioso e allora Allegri ci mette del suo rispolverando in campionato il famoso modulo a cinque stelle per insediare definitivamente il governo bianconero sul campionato. È la conferma che dopo quattro anni il tecnico bianconero, come ammesso da lui stesso, continua a divertirsi cambiando continuamente il trucco alla sua Signora. Certo per mezz'ora le sue scelte non convincono anche perché Pjanic e Mandzukic non sono certo al meglio. A differenza di Wembley, Max non deve rimediare di persona perché bastano gli sprint incredibili di Douglas Costa, sempre più determinante e la crescita di Dybala, oltre al gol di Higuain, per risolvere la questione Atalanta.
Stavolta non avranno niente da dire anche dalle parti di Napoli perché nelle scelte non è certo scans-Atalanta quella di Gasperini, che presenta titolare anche il Papu Gomez dopo averlo dato per praticamente indisponibile alla vigilia. Allegri non è da meno rispondendo con Higuain titolare, mentre in teoria doveva godere di un turno di riposo. Ma se il capitano nerazzurro non lascia ancora una volta il segno, in una stagione con molte ombre, il Pipita al primo errore della difesa avversaria piazza il diagonale decisivo. E prima dell'intervallo sempre l'attaccante argentino sfiora il raddoppio.
Gasp nella ripresa non ci sta a perdere per l'undicesima volta di fila in undici trasferte in casa della Signora. Mancini di testa sfiora l'impresa di fare un gol alla capolista, Douglas Costa scheggia il palo. L'Atalanta finisce con Gomez e Ilicic a supportare le due punte Cornelius-Petagna, ma il fortino bianconero resiste con Allegri che lo ridisegna addirittura con la difesa a tre nel finale, con l'ingresso del sempre pronto all'uso Barzagli.
Blindata così la vittoria contro un'Atalanta che ha lottato, si è arrabbiata con l'arbitro tanto con Gasperini e pure con un brutto lancio di una bottiglietta in campo da parte di un membro della panchina, ma non ha evitato la ventitreesima sconfitta nelle ultime ventisette sfide contro i campioni d'Italia. Insomma, l'avversario perfetto per abbozzare una fuga che potrebbe avere il sapore di scudetto. Sabato contro la Spal, la Juventus potrebbe anche andare a dormire a più sette sul Napoli, mettendo ulteriore pressione alla compagnia di Sarri. «La capolista se ne va» il coro cantato per la maggiore dai tifosi. Più che altro per ora non molla l'osso.
Anche se alla vigilia delle idi di marzo la Juventus può aver ucciso il campionato perché dal 2003 quando i bianconeri hanno preso il comando delle operazioni non l'hanno più mollato. Napoli e il campionato sono avvisati: per far perdere la testa alla Signora serve un'impresa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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