Mevrouw Koevoets, sa che la Triestina è fallita?
«Guardi, per me quello è un capitolo chiuso. Anche se dagli incubi difficilmente ci si libera. Tribunali, minacce, complotti, bugie. Questa è stata la mia esperienza nel calcio italiano».
Ma come ha fatto una diplomata all'Accademia cinematografica di Bruxelles a diventare presidente di un club di Serie B?
«Ho ricevuto la Triestina in regalo dal mio ex marito, Flaviano Tonellotto. Di solito per far colpo su una signora le si regala una Ferrari, o dei gioielli. Lui invece comperò una squadra, ovviamente contro la mia volontà».
Non le piace il calcio?
Non l'ho mai seguito più di tanto. Qualche partita della nazionale olandese e niente di più. In Italia ero direttore di un albergo a Grado, e sognavo di poter avere un giorno un hotel tutto mio. Flaviano ogni tanto mi portava a San Siro, e non era male. Ma la prima volta che misi piede al Nereo Rocco di Trieste fu uno shock. Impianto vecchio, spalti deserti, un ambiente desolante. Dissi che non avrei più voluto mettere piede in un posto simile. Per tutta risposta lui, nel giugno 2005, ha comprato la squadra».
Tacendo di aver fatto fallire due società immobiliari negli anni Novanta.
«Falso, lo sapevano tutti. Al momento dell'acquisto lui ha comunicato di avere una causa pendente per bancarotta. Ma all'epoca è stato comodo per tutti fare finta di niente. Anche al Comune di Trieste, che in seguito lo ha denunciato per aver dichiarato il falso».
Lei però ha assunto la carica di presidente dopo la definitiva condanna di Tonellotto.
«Si, ma seguivo gli affari della società già prima. E posso affermare che c'è stato un complotto per sottrarci la Triestina».
Proviamo a spiegarlo?
Nel gennaio 2006 la Covisoc aveva definito la Triestina un club finanziariamente sano. Quattro settimane dopo, la società viene commissariata. Succede tutto in 24 ore: ritiro immediato della licenza - valore 10 milioni di euro, e la sottoscritta si trova davanti al Tribunale Civile di Trieste con l'accusa di aver sottratto dalle casse del club 3 milioni di euro. E tengo a precisare che alla fine sono stata assolta da ogni accusa».
Non vorrà farci credere che Tonellotto è una vittima?
Il mio ex marito di errori ne ha commessi tanti, tantissimi. Non nego che è una persona egocentrica e assolutamente impossibile da gestire. Ma il calcio italiano è un mondo ipocrita, corrotto e dominato da logiche clientelari».
Quando ha detto definitivamente addio all'Italia?
«Nell'agosto del 2007 Flaviano, grazie all'interessamento di un osservatore del Milan, aveva acquistato la Sanremese. Andai su tutto le furie.
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