I gol dalle retrovie per rilanciare Mancini aspettando il bomber

Biraghi sulla strada di Chiellini e Bonucci. Il ct è sereno: "L'importante è giocare così..."

I gol dalle retrovie per rilanciare Mancini aspettando il bomber

Roma - La cabinovia che corre accanto allo stadio Slaski di Chorzow, palcoscenico del ritorno alla vittoria della Nazionale in una partita ufficiale, può essere l'attuale simbolo del viaggio azzurro: Italia ancora sospesa per aria ma finalmente un po' più lontana dalla stazione di partenza, quella gara con la Svezia che ci fece perdere l'aereo iridato per la Russia.

Si riparte così dal bel gioco, esaltato da tanti addetti ai lavori, dal carattere, da una difesa che non ha subìto gol (non succedeva da quell'infausto 13 novembre 2017) e dalla migliore prestazione azzurra da un anno e mezzo a questa parte. Ma soprattutto da quel gol, che premia la rivoluzione manciniana, all'ultimo respiro di Cristiano Biraghi (nella foto l'omaggio a Davide Astori). Un altro difensore a segno dopo capitan Chiellini con la Macedonia (ai tempi di Ventura) e Bonucci contro la Francia in una delle serate d'esordio di Roberto Mancini come ct. Un altro nome strano nel tabellino marcatori come quello di Candreva che regalò agli azzurri in Albania il 9 ottobre 2017 l'ultima vittoria prima della gara in Polonia. La squadra ha rinunciato al centravanti e non riesce a mandare in rete un attaccante e questo è uno dei primi problemi da risolvere: la strada intrapresa può essere quella giusta, ammesso che si possa migliorare la mira e sfruttare qualche occasione in più delle tante create.

«L'attacco per ora va bene così, ci sono i giocatori giusti per poter giocare in questo modo. Conta di più l'aspetto propositivo dei ragazzi, è la cosa più importante», così Mancini. Che con la sua truppa allargata (47 convocati, 38 giocatori impiegati tra senatori e facce nuove) preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno: il ritorno al successo dopo un anno - disgraziato anche per la situazione confusa in Federcalcio -, l'ingresso tra le teste di serie per il sorteggio delle qualificazioni a Euro 2020. Il prossimo step da raggiungere - che farebbe scattare il rinnovo automatico di altri due anni sul contratto di Mancini, che arriverebbe fino al Mondiale 2022 in Qatar - e sul quale il ct inizierà a lavorare sin dalla gara con il Portogallo del 17 novembre a Milano. Lì dove sfumò il nostro viaggio al Mondiale, l'Italia potrebbe tentare il colpo doppio: battere i lusitani e giocarsi così anche il primato nel girone di Nations League, quindi l'approdo alla final four del torneo a giugno. Con la possibilità di poterla ospitare (a Torino e Genova). Ma l'incastro dei risultati resta piuttosto complicato.

«Dovremo confermarci e provare a vincere, poi tireremo le somme per il primo posto nel girone - così Mancini -. Il Portogallo è ancora un po' superiore a noi ed è normale, sono sempre i campioni d'Europa in carica. Per ora godiamoci questo momento importante con la vittoria in Polonia». Nell'emozionante visita al Quirinale di ieri, incassati i complimenti del presidente Mattarella, Giorgio Chiellini ha citato le due parole che sintetizzano il sentimento azzurro di questi tempi: «Unione e ripartenza le basi per il rilancio e per tornare a vincere».

Questo gruppo sembra averle entrambe e la notte di Chorzow ha spazzato via un biennio di mestizia ridando entusiasmo, ma anche un'idea di gioco a questa Nazionale. L'Italia s'è desta, guardiamo al futuro con un pizzico di fiducia in più. Ma ora serve rivedere un attaccante tra i marcatori.

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