Luca Talotta
Milano Vincere ma non convincere. E per questo perdere la poltrona (o per meglio dire, la panchina). Il paradosso della Serie A nostrana è tutto qui, anche gli allenatori capaci di trionfare rischiano il posto. Figurarsi quelli che fan fatica, come Gattuso al Milan, per il quale ogni giorno nasce un nuovo pretendente alla panchina. I rossoneri, ora settimi in classifica ma a soli tre punti dalla qualificazione in Champions League, stanno già pensando al prossimo campionato e al prossimo allenatore; le candidature di Conte e Sarri per sostituire il calabrese appaiono quelle più credibili, anche se tutto dipenderà da come andrà a finire questa stagione: senza Champions è complesso ingaggiare l'ex allenatore della Juventus, sul quale spinge forte anche la Roma. E in questo caso bisognerebbe rivolgersi verso profili meno pomposi, leggasi all'appello Di Francesco e Giampaolo.
Vincere ma non convincere. L'emblema massimo di questo paradosso è lui, Max Allegri, che al netto di un altro scudetto conquistato di certo non può ritenersi soddisfatto per una stagione dove la corsa Champions si è fermata addirittura ai quarti. Il ritorno di Zidane al Real Madrid ha spiazzato i bianconeri ma può ancora succedere di tutto, perché Deschamps è più di un'idea e perché, sullo sfondo, il ritorno di Conte è ancora visto come un'opportunità.
In casa Napoli molto dipenderà dai rapporti di De Laurentiis con la città: siamo ai minimi storici, dicono i ben informati, e questo potrebbe spingere verso l'addio mister Ancelotti, che difficilmente potrebbe accontentarsi di un'altra campagna acquisti da spettatore non pagante. Non è da escludere un ritorno in Premier, anche se c'è chi sogna un ritorno al Milan che saprebbe molto di amarcord; ma anche in casa Inter non si dormono sonni tranquilli: perché nonostante le smentite di rito dell'ad Marotta («Spalletti ha un contratto, siamo sereni»), la quinta in classifica (la Roma) è lì a soli quattro punti. Uno scenario che spaventa tutti, Suning in testa. E che fa riecheggiare fantasmi presenti e passati sulla testa di Spalletti (d'altronde Mourinho è ancora disoccupato e ben si sa quanto è fascinoso sognare il suo ritorno ad Appiano Gentile). E poi c'è Ranieri, che nonostante stia lentamente facendo risorgere la Roma dalle ceneri è in predicato di lasciare la piazza giallorossa a fine stagione; e paradossalmente anche Inzaghi, sull'altra sponda del Tevere, vive momenti simili. Nonostante una Lazio in finale di Coppa Italia ed in piena corsa per la Champions, il più piccolo dei fratelli Inzaghi potrebbe anche decidere di mettere la parola fine alla sua lunga (e tormentata) storia d'amore sportiva con Lotito.
A conti fatti, l'unico che appare sicuro di conferma tra le prime della classe è Gasperini all'Atalanta: in questo caso infatti è il tecnico ad essere richiesto da altri (Milan, Napoli e la stessa Roma in primis). Ma sicuri voglia cambiare aria qualora portasse la Champions a Bergamo?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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