I tifosi contestano persino lo svedese Diego Lopez: «Miha senza rispetto»

Franco Ordine

Milano «C'è ancora molto da fare». L'ottimismo dilagante (tra social, media e tifo spicciolo) sulla rapida conclusione della trattativa tra Fininvest e consorzio dei cinesi per la cessione del Milan è giustamente frenato dal sano realismo registrato presso le due delegazioni di professionisti incaricati di completare il lavoro prima di giungere all'eventuale firma nel periodo dell'esclusiva. Firma tra l'altro che potrà arrivare solo e soltanto qualora Silvio Berlusconi dovesse dare il proprio consenso all'operazione stessa e per la quale, fonti interne fanno sapere, non c'è stata alcuna pressione da parte dei due rami della famiglia. Consenso legato a un solo obiettivo: avere la sicurezza che il nuovo azionista possa garantire al Milan la stessa generosità fornita dalla famiglia Berlusconi in trent'anni. Che il brand rossonero abbia conservato un grande fascino, a dispetto degli ultimi deludenti risultati, è testimoniato da un dato significativo: nella classifica mondiale dei club per le maglie vendute nella stagione '15-16 (primato del Barcellona), il Milan è al 10° posto con un più 31% rispetto all'anno precedente (1.287mila il dato complessivo), preceduto dalla Juve (più 55%) nona ma reduce da un'altra stagione di successi.

Nell'attesa dell'accordo, l'attenzione del tifo rossonero sarà tutta concentrata sulle mosse del mercato, gestite in prima persona da Galliani (ha un contratto Fininvest fino al 2019) e ispirate dallo stesso presidente. Qui il nodo è rappresentato dalla scelta del tecnico: cadute alcune candidature (Di Francesco e Sousa confermati dai rispettivi club, Montella in corsa per la Nazionale), si attenderà la finale di coppa Italia per capire se è possibile puntare su Brocchi o su una figura carismatica. Persino il si dice sul ritorno di Ibra è fieramente avversato da una parte dei tifosi trascurando forse il fatto che il maggiore deficit dell'attuale gruppo di Milanello è rappresentato dalla scarsa personalità. Altro intervento della società è previsto per ripristinare antiche abitudini della casa.

Diego Lopez, con la velenosa intervista a Marca, si è tolto un macigno dalle scarpe («Mihajlovic non ha avuto rispetto nei miei confronti ma Donnarumma merita il posto che ha preso») mentre Bacca, infastidito dalle critiche, ha replicato su facebook segnalando che lui è diventato «il secondo miglior goleador milanista nella prima stagione a un turno dalla fine». Come per dire: prima di stroncarmi date un'occhiata al numero dei gol.

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