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Ibra-Milan, sì. Ecco il primo mental-coach giocatore

"Devi sempre avere voglia di fare di più". È il nuovo manifesto preparato da Zlatan Ibrahimovic per la sua prossima stagione e per quella del Milan che riparte con lo scudetto del 19° sul petto

Ibra-Milan, sì. Ecco il primo mental-coach giocatore

«Devi sempre avere voglia di fare di più». È il nuovo manifesto preparato da Zlatan Ibrahimovic per la sua prossima stagione e per quella del Milan che riparte con lo scudetto del 19° sul petto. È diventato nell'occasione il bigliettino da visita riservato a media e tifosi per dare notizia dell'avvenuto rinnovo contrattuale, concordato a fine maggio e sottoscritto materialmente ieri in occasione della visita che Maldini e Massara hanno fatto a Zlatan nel frattempo in ritiro sul lago di Garda per la preparazione post-intervento chirurgico al ginocchio sinistro. Anche la Lega serie A, con uno strappo alla regola della comunicazione istituzionale, ha dato notizia dell'accordo con un post brevissimo. Ha scritto: «Zlatan infinito Ibrahimovic, nient'altro da aggiungere». E invece da aggiungere c'è qualcosa di interessante. Perché Ibra si iscrive al prossimo torneo da 41enne con il dichiarato obiettivo di tornare in campo in vista della ripresa del torneo post-mondiale, a gennaio 2023. Ha anche una data in testa su cui lavorare duramente come sta facendo oggi con il preparatore di fiducia: aspira a vestirsi di rossonero il 18 gennaio in occasione della supercoppa d'Italia con l'Inter. Ma quello che più conta è il ruolo che Ibra è in grado di esercitare tutti i giorni a Milanello e durante le partite. Basterebbe sfogliare le interviste rilasciate dai suoi sodali per scoprire che ciascuno dei componenti del nuovo e giovanissimo Milan pende dalle labbra di Zlatan. Perché è in grado di distribuire preziosi consigli o di infierire con stoccate sanguinose nel caso di colleghi pigri o soltanto poco motivati. Per questo e cento altri buoni motivi, il rinnovo di Ibra è da considerare un'altra tessera del mosaico che Maldini e Massara, con il lavoro prezioso di Pioli, stanno realizzando a Milanello. È lui il mental coach del gruppo e dovesse recuperare anche da questo acciacco sarebbe la sfida più entusiasmante della sua chilometrica carriera perché poi il traguardo è già fissato, «voglia di fare di più».

Dove? È scontato: in Champions.

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