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Da Ibra a Pioli. Milan in cerca di una risposta da grande

Ibra è stato il primo a voltare pagina. Ieri mattina si è presentato sul campo centrale di Milanello, ha messo in fila una striscia di palloni, uno per volta li ha calciati in porta e ha pubblicato poi il post sui suoi social

Da Ibra a Pioli. Milan in cerca di una risposta da grande

Ibra è stato il primo a voltare pagina. Ieri mattina si è presentato sul campo centrale di Milanello, ha messo in fila una striscia di palloni, uno per volta li ha calciati in porta e ha pubblicato poi il post sui suoi social con la didascalia «decido io quando fermarmi». Che è il preannuncio di un suo ritorno, non sappiamo ancora se con la Lazio domenica a Roma oppure nella settimana successiva con la Fiorentina a San Siro. Sembra quasi una ribellione agli acciacchi del suo fisico provato. A dire il vero già Pioli, dopo lo scarto in diretta televisiva dinanzi al filmato del gol annullato a Bennacer, ha cambiato registro velocemente. «Testa alla Lazio e al campionato» la parola d'ordine trasmessa allo spogliatoio. Non sarà operazione scontata. E non solo per il peso dei tre gol incassati nel derby di coppa Italia che pure hanno aperto crepe sulla tenuta della difesa quanto invece per le difficoltà, ripetute, a fare gol diventata ormai una costante. In tal senso il nuovo episodio che ha avuto per protagonista Rebic è diventato ormai un caso vero e proprio.

È inutile far finta di niente. Già prima del viaggio a Torino sponda granata, il croato accusò un affaticamento sparito magicamente 48 ore dopo al rientro a Milanello. Venerdì scorso è entrato nel finale della sfida col Genoa procurando l'azione del 2 a 0. Immaginava, probabilmente, una serata da titolare nel derby. Martedì sera invece, durante il riscaldamento dell'intervallo, ha marcato visita lamentando un dolore al ginocchio che ha reso necessario il controllo clinico di ieri dal quale nulla è emerso. Conoscendo il temperamento di Rebic, ha mal sopportato l'utilizzo ridotto a pochi spezzoni. E questo comportamento, che non è sfuggito a tecnico e area tecnica, porterà magari a qualche decisione traumatica a fine stagione. L'unica notizia confortante è il recupero fisico di Romagnoli. Il nodo resta dunque la povertà di ricambi a disposizione di Pioli costretto a far girare sempre gli stessi e sospinto per esempio a sostituire Tonali perché da tempo ha bisogno di riposo e invece si è sottoposto agli straordinari per spirito di patria e di sacrificio, bisogna aggiungere. L'unico conto in attivo della serata è stato il gioco. Il Milan non ne è uscito ridimensionato.

È quella la sua unica risorsa fino a quando reggerà il peso della fatica.

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