Icardi-Higuain, i tormenti di Milano

Rottura tra Inter e Wanda Nara sul rinnovo. Pressing Chelsea: Milan, Morata per il Pipita

Icardi-Higuain, i tormenti di Milano

I soldi da una parte, la volontà di riunirsi al suo mentore dall'altra. Ad accomunarli, oltre all'essere argentini e giocare a Milano, un costante senso di irrequietezza che li attanaglia. Icardi e Higuain, croce e delizia in salsa sudamericana di una Milano del calcio che non riesce proprio a trovare pace.

Il capitano dell'Inter, che da tempo è oggetto del desiderio di diversi top club europei, ha sempre dichiarato amore all'Inter, squadra di cui ne è anima e capitano. Sua moglie, però, non la pensa nello stesso modo: tanto che la cara Wanda Nara da tempo sbandiera, via social, la necessità che il club si sieda ad un tavolo con lei e la sua dolce metà per discutere del rinnovo di contratto in scadenza nel 2021. E l'Inter ha già messo in agenda per la settimana prossima l'incontro, anche se il nervosismo e la voglia smodata di ancora più denaro messa in chiaro dalla signora Icardi sta facendo irritare e non poco i dirigenti di Corso Vittorio Emanuele.

Il vertice di settimana prossima servirà per cercare di arrivare alla definizione del problema: l'Inter la sua proposta l'ha già presentata (sette milioni di euro l'anno al giocatore, bonus compresi, fino al 2023 e clausola rescissoria da 110 milioni da eliminare), ma Wanda parte da una richiesta di nove milioni più bonus che farebbe di Icardi il secondo giocatore più pagato della serie A dopo Cristiano Ronaldo. Se Wanda dirà che non si rinnova la società ne prenderà atto e aprirà l'asta al miglior offerente, anche se l'idea di Suning sarebbe quella di non vendere il giocatore.

«In generale accetto senza problemi le chiacchiere di tutti e senza problemi le lascio perdere» aveva scritto sui social al suo rientro a Milano dall'Argentina madame Icardi. Citazione dotta, presa dalle pagine dei romanzi di Charles Bukoswki, che di certo non ha aiutato a far ritrovare serenità ad un ambiente scosso. Perché Icardi si è presentato in ritardo (causa volo da Buenos Aires cancellato) alla ripresa degli allenamenti; perché Tyc Sports, tv argentina, aveva annunciato la rottura dei negoziati per il rinnovo del contratto; e perché la stessa Wanda, ai colleghi di As, aveva poi rincarato la dose: «Ci sono club interessati a Mauro, le due più importanti spagnole, una inglese e una francese e non ci è ancora arrivata una proposta soddisfacente da parte dell'Inter. Non ha senso rinnovare per lo stesso ingaggio che percepisce ora». Risultato (conseguenza?): multa da 100 mila euro per Icardi, ufficialmente perché essendo il capitano deve dare il buon esempio. E l'incontro di settimana prossima non inizia sotto i migliori auspici.

Dall'altra parte del Naviglio, il clima di tensione creato attorno a Higuain non permette al Milan di dormire sonni tranquilli: la volontà del club sarebbe quella di non privarsi del Pipita, a meno che lo stesso non si presenti in campo contro Sampdoria (Coppa Italia) e soprattutto Juventus (Supercoppa italiana) con la stessa voglia vista nell'ultimo mese e mezzo: «Il gol aiuta, ma ora deve prendersi le sue responsabilità e pedalare». La frase di Leonardo, arrivata subito dopo un faccia a faccia tra i due al mattino, non chiude le porte a nessuno scenario: chiaro che un'eventuale cessione del Pipita costringerebbe il Milan a gettarsi sul mercato alla ricerca di un attaccante del medesimo peso, cosa quasi impossibile da immaginare già a gennaio.

E la pista Morata,

comoda perché inserita in un possibile scambio con il Chelsea, rimane aperta: anche perché i rossoneri non sono più così convinti di spendere 36 milioni in estate per riscattare un giocatore abulico come l'attuale Higuain.

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