Monza rischia di festeggiare i suoi primi (e speriamo non ultimi) cent'anni con la peggior Ferrari della stagione. Il sogno di mezza estate ormai si è trasformato in un incubo. La voglia di Ferrari che aveva bruciato i biglietti del Gran premio del centenario quasi fosse un concerto dei Coldplay, convincendo gli organizzatori ad approntare anche delle tribune supplementari, oggi si è trasformata nella paura di entrare in autodromo vestiti di Rosso e uscirne colorati di arancione. La Verstappen mania ormai è inarrestabile, un po' come la sua marcia verso il secondo Mondiale di fila che ora può cancellare il record Schumacheriano (poi eguagliato da Vettel) delle 13 vittorie in una stagione. Max è già a quota 10 e mancano 7 gare... La Red Bull, solo quella guidata da lui, ormai ha trasformato le monoposto avversarie in tante Formula 2. E anche quando si inceppa, le capita al venerdì mattina quando conta nulla. La RB 18 è un'auto che gara dopo gara è stata cucita su misura per lo stile di Max che oggi la indossa con la stessa disinvoltura con cui JamesBond veste un tuxedo per fare a botte o fare l'amore. Da qui a sabato, giorno di qualifiche, è difficile ipotizzare che la Ferrari risolva il male oscuro che la zavorra da Budapest, da prima che entrasse in vigore la famigerata direttiva tecnica anti saltellamenti. Un anno fa in qualifica (poi ci fu la Sprint Race) Sainz e Leclerc chiusero al 7° e all'8° posto a più di 9 decimi dalla pole di Bottas. Quest'anno il rischio è di finire dietro a una Red Bull e due Mercedes.
Ai tempi di Marchionne un brutto risultato nella gara di casa portò al licenziamento in diretta del presidente Montezemolo. Fare figuracce a Monza non era ammesso. Era il 2014. Oggi sembra interessi solo ai tifosi, ai piloti e a Binotto. Non a chi dovrebbe arrabbiarsi.
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