Inter, Capodanno con il sorriso

Basta Keita a sistemare l'Empoli, poi qualche rischio di troppo. E si rivede Nainggolan

Inter, Capodanno con il sorriso

Un fine anno solidamente al terzo posto. Se non ci fosse stata quella sciagurata esclusione dalla Champions con il suicidio in casa contro il Psv, sarebbe un fine anno da pance piene in casa Inter. Invece il prematuro addio dalla coppa che conta lascia un po' di amaro in bocca che nemmeno panettoni e pandori possono cancellare. Ma l'Inter deve guardare avanti e allora bene venga il successo di Empoli dove i nerazzurri si sono mostrati appieno per quello che sono, con pregi importanti e difetti preoccupanti, soprattutto nell'incapacità di chiudere le partite quando se ne ha l'occasione trascinandole più del dovuto ed esponendosi a rischi eccessivi. Fatto sta che basta un gol di Keita per portare a casa i tre punti contro i toscani e abbandonarsi al cenone felici. Guardando con ottimismo all'anno nuovo.

Venti punti (ora 23) separano Inter ed Empoli a metà campionato. Tanto sarebbe bastato per etichettare la partita nel novero di quelle facili. E invece l'Inter ha dovuto soffrire, battagliare e conquistarsela la vittoria. Spalletti in avvio sceglie di fare qualche cambio ma senza esagerare. Nainggolan torna tra i convocati dopo lo stop punitivo e le polemiche legate alla sua gestione della vita privata ma si accomoda in panchina. Con lui l'eroe della gara vinta con il Napoli, Lautaro Martinez, che non riesce a convincere il tecnico a cambiare modulo per dargli spazio. Entrambi entrano a gara in corso e danno il loro contributo, se non decisivo comunque importante. Chi si siede in panchina e non entra è Perisic a cui viene preferito Keita. E qui, alla fine, la ragione ce l'ha Spalletti. Per il resto tutto confermato, stante l'assenza per squalifica di Brozovic, con il rientro di Vecino in mezzo al campo insieme a Borja Valero e Joao Mario. Iachini deve rinunciare a Di Lorenzo infortunato e Krunic squalificato e punta tutto su bomber Ciccio Caputo e La Gumina ma dopo pochi minuti l'attaccante ex Palermo, così come l'esperto Pasqual, devono alzare bandiera bianca complicando non poco i piani dell'Empoli.

Il primo tempo viaggia su ritmi blandi. L'Inter cerca di fare la partita ma senza strappi particolari, l'Empoli si difende ma non rinuncia a farsi vedere in avanti. A inizio ripresa anzi è provvidenziale l'uscita di Handanovic a stoppare Zajc. Al 10' della ripresa riecco il Ninja. Fuori un Vecino ancora non al meglio ed ecco l'occasione di riscatto per il belga. L'acquisto più prestigioso del mercato estivo fin qui non ha inciso, anzi. Ieri è sembrato in miglioramento. «Mette troppe cose davanti al calcio», lo striglia Spalletti. Poco dopo ecco anche Lautaro e sì, finalmente il modulo cambia con le due punte. Non è un caso che l'Inter inizi a pressare con forza, finchè a 20' dalla fine Keita Balde trova la girata giusta dal limite dell'area con la palla che accarezza il palo e finisce dentro. «Volevamo vincere a tutti i costi e ce l'abbiamo fatta», chiosa il senegalese.

Missione compiuta, anche se nel finale Icardi, Politano & co. sprecano tutto lo sprecabile e lasciano in partita l'Empoli.

Un limite da superare per l'Inter del nuovo anno nella caccia alla piena maturità e non solo. «Il campionato lo vince la Juventus, ma abbiamo due trofei che possiamo alzare. Però dobbiamo ancora miglirare». Pensierino perfetto per i propositi di fine e inizio anno.

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