Dai golden boy viola lezione al baby tecnico

Fiorentina indemoniata, nerazzurri assediati: sesta sconfitta in 7 trasferte. Jovetic e Liajic vincono la guerra degli "Ic". Handanovic evita il cappotto

Dai golden boy viola lezione al baby tecnico

Vince la Fiorentina dei golden boy. Perde l'Inter degli eterni sonni d'oro. Una lezione al baby tecnico. Diluvio a Firenze su tutto quanto ha convinto la Nerazzurra di essere una squadra da gran premio. Meglio pensare al “si salvi chi può”. Lialijc e Jovetic hanno infilato la doppietta che vale una partita da far girare la testa. Show viola: ritmo, corsa, tocchi d'artisti e giocate da divertire. Fiorentina barcellonista e Firenze se l'è goduta. E l'Inter si è bevuta la cicuta. Quella vittoria a Torino, a casa Juve, pare una stregoneria più che un bel ricordo: ora sono 6 su 7 le sconfitte in trasferta (e un pari con la Roma). Il Milan è andato in sorpasso, la Fiorentina soffia alle spalle, e domenica è derby: ma per ora sono pianti.
Moratti doveva aver capito tutto in anticipo e, infatti, ha accompagnato la squadra a Firenze ma non si è presentato allo stadio. Anche Diego Della Valle doveva aver assunto buone informazioni dai suoi amici interisti: e infatti si è presentato allo stadio. E la Fiorentina ha ripagato tifo e amore. Gran primo tempo, due gol nel giro di mezzora, molti di più sfiorati, ideati, sognati, sbagliati. L'Inter non ci ha capito niente e subito. Si deve essere sentita inerme e indifesa, gambe molli e piedi di piombo, assediata: gli altri correvano il doppio, giocavano come avessero il radar nei piedi, un gran bel vedere sempre, o quasi, nella metà campo nerazzurra. Handanovic ha capito di essere un tiro a segno ed ha virilmente opposto petto e pugni: ha salvato palloni finché proprio non sarebbero serviti miracoli.

Ci sono stati momenti in cui domandarsi: siamo sicuri che i punti in classifica non raccontino storie? C'è qualcosa che non torna. Inter assediata e Fiorentina indemoniata. Eppure la Viola è stata messa nell'angolo dalla Juve e l'Inter si era data una rinfrescata nella coppa europea e nella partita di casa con il Chievo. L'Inter deve aver creduto ai suoi risultati, nonostante l'assenza di Milito e Samuel che spesso hanno fatto la differenza. E ieri sera la controprova. Cassano ci ha provato, ma ha sbattuto contro i muri fin quando,ormai tardi, ci ha preso per il gol del brodino. Il centrocampo nerazzurro è andato in sbandata continuata davanti al piroettare dei centrocampisti viola, innescati dalla tigna di Pizarro e dalla velocità di esecuzione di Borja Valero.
La guerra degli “Ic”, Liajic, Jovetic, Kovacic e Kuzmanovic, Handanovic, si è presto risolta a favore dei giocatori della Fiorentina. Kovacic deve essersi spaventato vedendo tanto furore contro il torpore nerazzurro. Stramaccioni ha sbagliato ancora qualcosa nell'impostazione della gara, il ragazzino ha provato a prendere in mano il centrocampo solo dalla mezzora. Prima faceva il figurante. Poi è stato sostituito da Alvarez. Ma sono stati l'insieme del gioco e della squadra a non funzionare. Niente gioco sulle fasce, incertezze un po' dovunque. Senza dire della difesa burrosa nella linea di Ranocchia e Juan Jesus, i due che hanno permesso, prima a Liajic poi a Jovetic, di creare il vantaggio della Fiorentina. Azione in velocità dei due “Ic” e conclusione di Lialijc sul secondo palo per il primo gol dopo 13 minuti. Jovetic ci prova dopo 20 minuti, con un recupero e un tiro di destro da annichilire Handanovic.
Prima e dopo sono stati fuochi d'artificio con Aquilani e Borja Valero, lo scatenato Jovetic e il velocissimo Pasqual che hanno sprecato perfino troppo.

E l'Inter a guardare, perfino umiliata dopo nove minuti della ripresa quando Guarin e i difensori nerazzurri hanno combinato danni e Jovetic ha concluso dal dischetto come tirasse un rigore: terzo gol viola, undicesimo del golden boy. Poi anche Liajic ci ha riprovato sfruttando un'altra dormita difensiva. Dai sonni d'oro ai sonni da incubo. Se poi sarà un inferno lo diranno il Milan e Balotelli.

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