L'avversario è lo stesso, il clima diverso. E il meteo non c'entra, anche se quel pomeriggio faceva molto caldo. L'ultima volta contro l'Udinese è del 23 maggio, il giorno del 19esimo scudetto, della festa attesa 11 anni ed esplosa in coda a un campionato dominato proprio dall'autunno in poi. Mancava il pubblico sugli spalti, appena 1.000 fortunati in tribuna, ma la festa si srotolò lesta e lunga per le strade, dallo stadio al centro di Milano e ovunque. Cinque mesi dopo, è cambiato molto, se non tutto. Il successo di Empoli ha restituito il sorriso al mondo nerazzurro, ma la classifica piange, gli impegni incombono e le scadenze si sovrappongono. Alle 12,30, presenti 50mila spettatori e almeno questo è un dato a favore, Inzaghi jr cercherà 3 punti, senza i quali l'avvicinamento alle prossime partite diventerebbe particolarmente scomodo. Mercoledì lo Sheriff, domenica il Milan: il rischio grande è quello di pensarci troppo e troppo in anticipo e lo stesso Inzaghi lo incoraggia, se davvero lascerà in panchina addirittura Barella (13 volte su 13 titolare in questa stagione), oltre a De Vrij, Darmian e Martinez. Mezza squadra, puntando sulla voglia di chi andrà in campo al posto loro (da Vidal a Ranocchia, da Dumfries a Correa). Del resto una delle virtù nerazzurre è proprio l'ampiezza dell'organico e queste sono le occasioni per provarlo.
L'Inter non va piano, fatti i conti ha gli stessi punti dell'anno scorso, sono Milan e Napoli che vanno forte. Recuperare negli scontri diretti sarà importante, ma è essenziale non scivolare ulteriormente all'indietro. L'Inter di Conte, partita più piano di questa, dopo 10 partite aveva 5 punti di ritardo dal Milan, già capolista un anno fa. Nel secondo quarto di stagione, la squadra però cominciò a volare: 7 vittorie di fila, per accorciare il passo dai rossoneri e poi superarli all'inizio del girone di ritorno e scavare, con altri 11 successi consecutivi, il baratro scudetto tra sé e tutti gli altri.
Aspettando il derby, Inzaghi vuole vincere oggi e deve farlo anche mercoledì in Moldavia: sarebbero 3 punti che rimetterebbero l'Inter in pole nella volata Champions, traguardo che in ogni caso peserebbe a fine stagione, visto che l'Inter lo fallisce da 3 anni e con 2 allenatori. Come da abitudine autunnale, cominciano a rincorrersi voci sui rinforzi di gennaio, anche per l'Inter. Utile avvertenza per tutti è andarsi a rileggere le parole di Zhang nell'assemblea di venerdì.
Inzaghi sa bene che dovrà fare con ciò che ha fino a maggio e che arriverà qualcuno, solo che qualcun altro partirà. La qualificazione agli ottavi di Champions (che da sola vale una ventina di milioni) sarà utile per i conti di giugno, per contribuire al ridimensionamento della perdita record.
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