Inter, Juventus e Roma sarebbero tra le squadre a rischio sanzioni Uefa per il Fair Play finanziario. Lo riporta il quotidiano The Times, secondo il quale il governo del calcio europeo dovrebbe annunciare a settembre una serie di provvedimenti che riguarderebbero 20 club in tutto, tra cui anche Paris Saint-Germain, Barcellona e Arsenal.
Secondo il quotidiano inglese, le sanzioni per Inter e Roma riguarderebbero la stagione 2020-21. Le società sarebbero già state allertate dall’Uefa, con cui avrebbero aperto un negoziato per ridurre i provvedimenti, che includerebbero comunque una multa e delle limitazioni al mercato.
Il club nerazzurro aveva già firmato un settlement agreement con l’Uefa per il Fair Play Finanziario nell'estate del 2015, come successo anche alla Roma, uscendone poi nell’estate 2019. Si tratta di un patteggiamento tra il singolo club e l’Uefa in caso di superamento degli obblighi economici fissati dal Fpf, in un accordo che prevede per la società una serie di paletti da rispettare sia in termini economici che in termini sportivi.
Nel mirino dell'Uefa per la stagione 2020-21 ci sarebbe anche la Juventus, ma la posizione dei bianconeri è resa ancora più complicata dalla battaglia legale ancora in atto per la Super Lega. Sia i bianconeri che il Barcellona, altra big nel mirino, non sarebbero intenzionate in una negoziazione con la Uefa per ridurre l’entità delle sanzioni.
Intanto, per l’anno appena concluso, l'Uefa sta ancora aspettando i documenti completi dalle squadre e aprirebbe, come fatto con Inter e Roma, un negoziato con i diversi club.
Il nuovo Fair Play finanziario
Secondo le attuali regole Uefa, una squadra può avere solo 30 milioni di euro di perdite nell’arco di tre stagioni, anche se spese virtuose come per giovanili e squadra femminile non vanno conteggiate. In ogni modo questa sarà l'ultima stagione a seguire le attuali regole del Fair Play Finanziario.
Dal 2023 infatti la Uefa introdurrà un nuovo sistema in materia di licenze per club e sostenibilità finanziaria che avrà un'attuazione graduale nell'arco di tre anni per dare ai club il tempo necessario ad adattarsi. Il cambiamento sarà sostanziale: non si tratterà più di pretendere il saldo dei conti, ma di limitare le spese destinate a stipendi, compensi di trasferimento e provvigioni per gli agenti, da tempo individuati come il principale problema economico del calcio.
Concretamente, la Uefa raddoppierà il deficit autorizzato in tre anni
(portandolo a 60 milioni di euro) ma costringerà i club a limitare il proprio salary cap al 90% delle entrate nel 2023-2024, all'80% nel 2024/25 e infine al 70% dal 2025-2026, fino alla scadenza dei contratti in corso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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