Inter pazza, ma di gioia. Decolla per Istanbul con la Lu-La... giusta

Lukaku la passa, Lautaro segna. Niente da fare per il Milan. Inzaghi & C. a caccia della quarta coppa 13 anni dopo il triplete aspettano una tra Real e City

Inter pazza, ma di gioia. Decolla per Istanbul con la Lu-La... giusta
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L'Inter è salita sull'ottovolante (8 successi di fila) e ha preso il volo per Istanbul, sede della prossima finale di Champions league. Inaspettata e meritatissima dopo 13 anni di paziente rincorsa. Perché da cima a fondo ha dominato la scena. Stasera si godrà lo spettacolo di City-Real per conoscere il rivale del 10 giugno. Il Milan ha avuto un tempo per rincorrere propositi di recupero. La missione, disperata, non gli è riuscita perché nella frazione migliore, ha sprecato un paio di golose opportunità. Nel 2023, lungo i 4 derby tra supercoppa, campionato e Champions, non è riuscito a far un solo gol alla difesa neroazzurra. Leao a un terzo di servizio ha fatto poco, Giroud ha ricevuto pochi rifornimenti, Messias e Diaz hanno fatto il solletico ad Acerbi e soci. Ecco la spiegazione della quarta ed ennesima sconfitta milanista. A dirla tutta anche per Pioli il traguardo della semifinale non può essere considerato una briciola. Adesso dovrà guadagnare un posto nella prossima Champions, diretto o indiretto.

Mani al cielo e mani sul viso sui due fronti: le tensioni si colgono anche nei piccoli gesti prima del fischio. Per una volta è il Milan a sgabbiare dai blocchi e provare a sorprendere l'Inter che si rintana dalle parti di Onana. Comincia Theo Hernandez con una voleé da lunga distanza ma l'occasione migliore è quella costruita attraverso un blitz strepitoso di Tonali che serve un rigore in movimento a Diaz: il suo destro non è angolatissimo e Onana può rimediare con balzo felino; più che un prodigio del portiere, è un gol sbagliato dallo spagnolo. Smaltita la sorpresa iniziale, l'Inter riprende possesso del gioco e anche del campo con una striscia di tiri fuori misura a dispetto degli angoli dettati dallo specialista Calhanoglu. Dopo la mezz'ora si vede finalmente Leao con una delle sue accelerazioni che stregano Darmian ma la conclusione è fuori di poco. Qui l'Inter ha un soprassalto d'orgoglio testimoniato da una deviazione di Dzeko che Maignan si ritrova, miracolosamente, tra le mani. Prima dell'intervallo c'è la resa di Mikhitaryan: quadricipite sinistro stirato e Brozovic per rimpiazzarlo.

Le energie spese e l'equilibrio riemerso consegnano una seconda frazione priva delle emozioni vissute, con i primi acciacchi. Esce Thiaw, entra Kalulu (bene il primo, male il secondo), escono Dzeko e Di Marco, entrano Gosens e Lukaku e qui l'Inter riprende forza e anche pericolosità con il belga che attira su di sé quasi tutta la difesa rossonera. Così poco dopo la mezz'ora ecco lo spunto atteso dallo stadio a maggioranza nerazzurra per cominciare il viaggio verso Istanbul. Palla come in flipper finisce sui piedi di Lautaro che trova il varco sul palo coperto. Esplode San Siro, il Milan abbassa la testa. Seguono gli ultimi cambi di Pioli (dentro Origi e Saelemaekers), dimostrazione teorica più che pratica della volontà di rimediare all'ennesimo zero in condotta offensiva.

Scintille dopo un intervento duro di Krunic. L'arbitro francese se la cava con uno, due, tre cartellini gialli: ha avuto polso e personalità l'arbitro francese. Gli amici di Inzaghi possono andare a dormire serenamente.

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