Inter, il pranzo è servito. E Inzaghi si augura che non sia indigesto

Udinese avanti di 1 punto e unica ad aver vinto le ultime 4. Nerazzurri con il mistero Asllani

Inter, il pranzo è servito. E Inzaghi si augura che non sia indigesto

Milano. L'Inter torna in campo all'ora di pranzo, a quasi un anno dall'ultima volta. Curiosamente, anche allora l'avversario era l'Udinese come oggi, battuta a San Siro senza difficoltà alcuna. Oggi le premesse sono diverse, la partita si annuncia difficile, ricca di spigoli, e non soltanto perché si gioca in Friuli. Non è solo la classifica a dirlo, con l'Udinese avanti di 1 punto rispetto all'Inter, ma soprattutto lo stato di salute delle 2 squadre: Sottil e la sua squadra stanno certamente benissimo, Inzaghi e l'Inter non si sa.


L'Udinese è fresca di 4 vittorie consecutive, filotto che nessun altro ha finora realizzato in campionato, l'Inter ha vinto con Torino e Plzen, ma le sofferenze nel primo caso e la semplicità della partita nel secondo, non hanno completamente cancellato i dubbi che si erano addensati per le 3 sconfitte contro Lazio, Milan e Bayern. Finora, ogni volta che l'asticella si è alzata, l'Inter non è riuscita a saltare l'ostacolo senza farla cadere. In teoria, l'Udinese non dovrebbe avere i valori tecnici per impensierire i vice-campioni d'Italia, ma è proprio la condizione dei friulani a elevare il coefficiente di difficoltà della domenica nerazzurra.
«Dovremo fare una partita importante, da Inter. L'avversario è ostico, allenato bene, ha giocatori di quantità e qualità», i comandamenti che Inzaghi detta ai social nerazzurri, dopo averne parlato a lungo con la squadra. Chiaro che l'Inter non può permettersi altri passi falsi. La classifica è rimasta corta e lo scontro diretto fra Milan e Napoli può anche regalare all'Inter l'occasione per migliorarla, a condizione però di vincere in Friuli.
Stavolta, essendo l'ultimo appuntamento prima della sosta, le scelte di Inzaghi saranno solo tecniche: chi sta meglio gioca, senza pensare a cosa viene dopo. E allora, visto che Calhanoglu è infortunato e Mkhitaryan ha giocato in Champions, se la scelta cadrà davvero su Gagliardini, è solo perché Inzaghi pensa che possa essere più utile dell'armeno o di Asllani, che francamente da gioiellino del mercato estivo rischia di diventare presto un oggetto misterioso. Possibile che finora per lui ci siano stati solo 30 minuti complessivi in 8 partite ufficiali?


In porta torna Handanovic, nello stadio a due passi da casa che l'ha lanciato, così come De Vrij in difesa, ma ormai col fiato di Acerbi fisso sul collo. Dumfries e Dimarco più di Darmian e Gosens sulle fasce e poi Dzeko con Lautaro Martinez in attacco.

Aspettando Lukaku, che come ampiamente previsto in questa occasione non è nemmeno stato convocato. L'infortunio al muscolo flessore della coscia destra era serio e non poteva certo essere trascurato, col rischio di creare un danno peggiore. Si stupisce oggi solo chi ieri non aveva capito.

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