È entrato nel vivo lo scontro tra l'Inter e le federazioni sui 10 calciatori nerazzurri (Barella, Bastoni, Sensi, Hakimi, Perisic, Brozovic, Lukaku, Eriksen, Skriniar e Kolarov) convocati dalle nazionali per le sfide di qualificazione mondiale. Il club nerazzurro, nonostante l'emergenza Covid sia stata contenuta non intende liberare i propri calciatori per gli impegni internazionali in programma nei prossimi 10 giorni. Atteso stamane l'esito dei test molecolari a cui si sono sottoposti ieri i giocatori e i membri dello staff. In caso di negatività di tutta la rosa - ci sarebbe già oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti. Molte federazioni (in particolare Croazia, Belgio e Marocco, con il ct degli africani Halilhodzic che ha attaccato l'Inter: «Impedire ai giocatori di andare in Nazionale è discriminazione») stanno, infatti, facendo ingenti pressioni sulla Fifa per avere subito a disposizione i propri convocati. Dall'Ats di Milano non ci sarebbe più il divieto di partenza per i calciatori, che però dovrebbero affrontare dei viaggi all'estero con tutti i rischi del caso. L'ultima sosta per le nazionali portò in dote ai nerazzurri il contagio al Covid-19 di Skriniar, Brozovic, Kolarov e Bastoni.
Ecco perché il club vorrebbe trattenere i nazionali in una sorta di quarantena fino all'1 aprile. Difficile però che la Fifa possa darle ragionea maggior ragione se l'Ats - senza nuovi casi di positività - darà oggi il via libera alla partenza dei nazionali.
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