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Inter, la scossa scudetto con "l'errore" Perisic e l'ammazzaJuve Inzaghi

Per il tecnico 4ª finale su 5 vinta coi bianconeri. Il croato guastafeste di avversari e del mercato

Inter, la scossa scudetto con "l'errore" Perisic e l'ammazzaJuve Inzaghi

La vittoria e la festa, le parole e i proclami. Il giorno dopo, l'Inter torna a lavorare, allontanando a fatica la sbornia dello stadio Olimpico e della seconda Coppa di stagione. Per Inzaghi è il quinto trofeo in 5 anni, la quarta finale su 5 vinta contro la Juventus. Negli ultimi 10 anni, nessuno ha vinto quanto lui, a parte ovviamente i bianconeri e chi è passato da Torino (come Conte: 6 trofei, ma cinque con la Juve). Scontato e meritato il rinnovo di contratto (non è una formalità, ma le parti si accorderanno entro la fine del mese, prima delle vacanze), quando c'era chi dubitava che Inzaghi potesse chiudere il rapporto con l'Inter già quest'anno, a fine campionato.

Ce n'è abbastanza per fare girare la testa e abbandonarsi a proclami che sottolineano la differenza con le aspettative del club («mi avevano chiesto un posto in Champions»), evidentemente scosso la scorsa estate dall'addio a pagamento di Antonio Conte, che incassò più di 7 milioni per rescindere il contratto, al punto da non comprendere che nonostante tutto l'Inter poteva continuare a correre per il primo posto. Un po' come la vecchia e trita storia del ristorante da 100 euro E invece sono arrivate 2 Coppe e l'onorevole uscita dagli ottavi di Champions, contro il prossimo finalista Liverpool (che detto per inciso: nel 2022 ha finora perso un'unica volta, contro l'Inter; e 3 in tutta la stagione, su 59 partite).

Certo, l'obiettivo più importante resta ancora da centrare e non sarà semplice farlo. L'ottimismo di Zhang, presidente sempre più tifoso che comincia a piacere tanto alla gente nerazzurra, si scontra un po' con la realtà della classifica, ma è chiaro che l'Inter vuole provarci. In attesa di sapere quando si disputerà l'ultimo atto della stagione (martedì la decisione, ma domenica 22 alle ore 15 resta l'ipotesi più credibile), l'Inter si preoccupa intanto di tenerlo vivo, vincendo a Cagliari, unico risultato che le garantirebbe un'ulteriore fiche alla giornata numero 38. Certo, molto dipenderà dal Milan che ospita l'Atalanta e mai come stavolta ci saranno nerazzurri che tifano per nerazzurri, però Inzaghi e i suoi sanno bene di non essere più padroni del proprio destino dalla sera in cui persero a Bologna.

Del resto, il modo in cui il Milan si è rialzato dalla sconfitta nel derby di Coppa Italia, infilando una serie di vittorie pesanti, ha un po' fiaccato l'ottimismo nerazzurro e dopo ogni puntata, si affievoliscono le speranze di scrivere un finale differente.

Classifica di campionato a parte, sul cielo nerazzurro le uniche nuvole le hanno portate le parole di Perisic a Coppa Italia appena conquistata, in netto contrasto con la volontà esposta invece da Marotta nel pre-partita: la verità è che l'incredibile rendimento del croato ha reso evidente l'errore dell'Inter, che quando ha preso Gosens (un'operazione da oltre 50 milioni) non pensava minimamente di prolungare il rapporto con Perisic e ora rischia di non avere budget sufficiente per tenerli entrambi, incompatibili nel 3-5-2 cui difficilmente Inzaghi rinuncerà anche l'anno prossimo.

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