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Inter senza pace, dai fondi al tribunale Coni

Istanza dell'agente di Eriksen al collegio di garanzia per mancato pagamento

Inter senza pace, dai fondi al tribunale Coni

Non si arrestano le voci che danno l'Inter in piena bufera finanziaria. Gli Zhang hanno di che smentire dal fortino di Nanchino, ma fondi finanziari interessati si sommano a banche d'affari, le ipotesi si moltiplicano e aride restano le crude cifre del bilancio approvato (-102,4 milioni) e quelle ipotizzate per la stagione in corso, di gran lunga peggiori (per i mancati incassi, la precoce eliminazione europea e l'insano aumento del monte ingaggi, male della gran parte dei nostri club). Fatti veri ancora non ce ne sono, ma il fumo intorno al club nerazzurro è tanto e l'esperienza insegna che in un quadro simile non può essere tutto nella norma, come vorrebbe far credere Suning. Che manchi liquidità è provato dal fatto che gli stipendi di luglio e agosto saranno pagati ai giocatori solo a febbraio, a occhio un mese non semplicissimo per l'Inter. Nel frattempo, Conte continua a chiedere la luna e soprattutto a far sapere che non gliela comprano.

Ci mancava solo l'onta della denuncia di un procuratore per il mancato pagamento di una commissione, peraltro molto salata. È accaduto ieri, o meglio: ieri l'ha fatto sapere il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, presso cui Martinus Shoots ha presentato l'istanza di mancato pagamento di quanto pattuito con l'Inter il 27 gennaio di un anno fa. Sì, perché Martin Shoots altri non è che l'agente (bravissimo) di Christian Eriksen. L'Inter incassa il colpo (basso) e fa sapere che «come sempre verranno saldate tutte le pendenze».

Marotta non rimpiangerà mai abbastanza il giorno in cui decise di regalare a Conte il centrocampista che mezza Europa seguiva con grande interesse. Il danese andava in scadenza a giugno, PSG e Real Madrid tra le altre erano in trattativa per averlo a costo zero dal 1° di luglio, ma sul tavolo piombarono i soldi di Suning ed Eriksen diventò nerazzurro. Economicamente, una follia. Ma il consenso per l'operazione fu quasi unanime. Alla presentazione del bilancio da -102,4, si scoprirà poi che oltre ai 19,5 milioni pagati al Tottenham (già rassegnato a perdere il giocatore a zero) ce ne sono altri 7,5 per l'agente. Quindi, 27 milioni per un giocatore che non trova posto nei piani di Conte. Delle due, l'una: o ha sbagliato Marotta a strapagare un giocatore in scadenza; o sbaglia Conte nel trovargli la giusta collocazione. Una terza verità non può esistere.

Sono encomiabili gli sforzi nerazzurri per rimediare al flop, cedere Eriksen e dare un altro giocatore a Conte. Solo che un anno dopo, il danese è appesantito da un contratto folle e non più appetibile come sarebbe stato a costo zero. Perciò non lo compra nessuno e sarà già un successo se Marotta riuscirà a prestarlo.

Non grandissimo (il successo) se finisse per renderlo gratis al Tottenham.

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