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Intesa per Juve-Inter lunedì a porte aperte

Sei recuperi nel week end, quattro il 9 marzo. Nerazzurri sempre scettici

Intesa per Juve-Inter lunedì a porte aperte

Per riparare il cortocircuito che ha mandato in tilt il calcio italiano ieri è sceso in campo addirittura Giovanni Malagò. Il numero uno del Coni ha preso di petto la questione rinvii, contattando direttamente l'ad interista Beppe Marotta al fine di placare le polemiche e far ripartire il carrozzone pallonaro, che rischiava di impantanarsi tra veti, rifiuti e gazzarre di cortile. Malagò ha minacciato il commissariamento della Lega di Serie A, in caso di ennesima rottura tra i club sulle date dei recuperi, e ha illustrato al dirigente nerazzurro la proposta di far giocare Juventus-Inter lunedì 9 marzo a porte aperte e non più il famigerato 13 maggio, casus-belli dell'infuocata vicenda. La calendarizzazione del Derby d'Italia per lunedì prossimo, permette all'Inter di avere 4 giorni pieni per preparare la decisiva sfida-Scudetto. La squadra di Conte, infatti, scenderà in campo dopodomani al San Paolo contro il Napoli per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, che si disputerà regolarmente così come l'altra sfida in programma, Juventus-Milan che sarà a porte aperte ma solo per i residenti in Piemonte.

Ieri pomeriggio alle 18.20 si è tenuto un Consiglio di Lega straordinario. Presenti in conference call tutti i consiglieri (Dal Pino, De Siervo, Casasco, Antonello, Campoccia, Percassi, Scaroni, Lotito e Marotta). Un summit necessario per distendere gli animi infuocati e attuare una strategia comune per i club. Tra i più furenti il patron della Samp, Massimo Ferrero, che ieri aveva tuonato contro il Palazzo: «Basta fare figli e figliastri. Nel mondo stanno prendendo esempio dalla sanità italiana, ma nel calcio non siamo riusciti a prevenire il caos. Quindi, mercoledì, in assemblea, o tutti leoni o tutti cog...ni».

Parole che non lasciavano spazio ad interpretazioni, così come quelle del dg della Fiorentina Joe Barone: «All'estero si vede un calcio italiano senza credibilità». I Viola erano furibondi con la Lega, che aveva assicurato loro il regolare svolgimento dell'incontro a porte chiuse, tanto che la squadra sabato scorso si trovava già a Udine al momento del rinvio, giunto peraltro a 5 ore dal fischio d'inizio. Un viaggio a vuoto costato 60mila euro, per i quali la Fiorentina ha chiesto alla Lega un rimborso. Le 6 gare rinviate nell'ultimo fine settimana si giocheranno così nel prossimo week end: sabato Samp-Verona, domenica Udinese-Fiorentina, mentre lunedì in campo andrebbero, alle 18,30, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia, e alle 20,30 il big match Juve-Inter. Il che significa, inevitabilmente, lo slittamento dell'intera 27esima giornata. Opzione più accreditata, far slittare di una settimana tutto il campionato e aprire lo slot per recuperarla tra il 12 e il 14 maggio, in modo da non compromettere l'ordine naturale del calendario. Risultato: Marotta sempre scontento («con i numeri dell'emergenza coronavirus resta il rischio porte chiuse anche lunedì...

») e Lotito sempre contento visto che la Lazio riposerà due settimane.

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