Lazio un'altra volta amara per Simone Inzaghi: come lo scorso anno, la prima sconfitta del campionato nerazzurro coincide con l'incrocio dell'allenatore col suo passato. Tanta Lazio dall'inizio alla fine, uno squarcio di Inter solo nell'avvio di ripresa che vale l'illusione del pareggio. Molto meglio la Lazio dell'Inter, ampiamente e anche più del 3-1 finale. Sarri continua la semina e il mercato gli ha ampliato le opzioni: sarà dura per tutti giocargli contro. L'inserimento di Pedro e Luis Alberto a metà ripresa ha portato qualità e i gol della vittoria. Il gioiello di Luis Alberto è da cineteca, nonostante sia stato favorito dalla distrazione di Barella, troppo distante per impedirgli o schermargli il tiro. Quello di Pedro è ugualmente bello, e favorito dalla timida difesa di De Vrij, in un'azione in cui peraltro il Var avrebbe molto probabilmente assegnato un rigore a Immobile per intervento scomposto e sciagurato di Darmian.
Inzaghi pensava di limitare Sarri piazzando un mediano su Milinkovic-Savic, che invece ha sostanzialmente fatto ciò che ha voluto, in ogni zona del campo, rendendo vano il lavoro di Gagliardini. Il risultato è stato quello di tradire se stesso senza avere nulla in cambio. La prossima volta sarà meglio ricordarsene. E poi c'è la fascia sinistra, l'anello debole dell'Inter. Là dove c'era Perisic, il miglior interista della scorsa stagione, oggi si alternano Gosens e Dimarco, che parte un'altra volta titolare. Solo che Felipe Anderson fa con lui quello che vuole. Lo salta una prima volta con la palla a terra, e Handanovic compie un mezzo miracolo su Immobile, e gli gira attorno sul lancione-assist di Milinkovic-Savic: colpo di testa e gol del vantaggio laziale. E buon per l'Inter che sia arrivato solo in finale di un tempo in cui l'Inter fa solo il solletico a Provedel, un po' Dumfries e un po' Lukaku, anche se il più vivo è come sempre Lautaro Martinez. Dumfries reclama un mezzo rigore per l'avventato intervento di Zaccagni, ma la posizione di partenza di Lukaku, in fuorigioco, cancella al Var la possibilità di intervenire. Nemmeno si può dire che dopo l'intervallo entri in campo un'altra Inter, perché in avvio di ripresa, un altro numero di Milinkovic (su Bastoni) genera un'altra palla-gol per Immobile, disinnescata sul primo palo solo da un grande intervento di Handanovic.
È probabilmente la sveglia per i nerazzurri, punti nell'orgoglio, che poco oltre pareggiano con Martinez (tocco sotto misura dopo flipperata volante in area) e poi sfiorano addirittura l'1-2, col colpo di testa di Dumfries, sventato alla grande da Provedel. L'Inter è tutta qui. Inzaghi fa i suoi soliti cambi, ma stavolta quelli di Sarri sono migliori e decidono la partita.
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