Inzaghi, fiducia a tempo adesso paga solo Handa. Lautaro a rischio Barça

Il tecnico tra Barcellona e Sassuolo si gioca le ultime carte per restare alla guida dell'Inter

Inzaghi, fiducia a tempo adesso paga solo Handa. Lautaro a rischio Barça

Lautaro che si tocca preoccupato la coscia nell'ultimo minuto di una partita già persa è un po' la fotografia di quest'Inter battuta 4 volte su 8 in campionato. E domani a San Siro arriva il Barcellona. Un po' come quando un mese fa, dopo il derby perso arrivò il Bayern Monaco, e fu un'altra mattanza. Il Toro è in dubbio, non ci fosse sarebbe un guaio che si somma a guai. Inzaghi è nell'angolo, prova a difendersi, prima della Roma ha alzato la voce, ma non l'ha sentito nessuno: i risultati lo inchiodano e serve altro che parlare di storia e ricavi per arginare la cronaca. Tirare in ballo il bilancio semmai serve solo a indispettire anche Zhang.

Se la svolta non sarà immediata, il tecnico pagherà le colpe di tutti, prima degli altri quelle del club, ma Zhang non può licenziarsi. Può solo vendere, ma questo è un altro discorso e peraltro le sconfitte non aiutano a farlo alle condizioni volute. La crisi finanziaria dell'Inter ha condizionato il mercato, generando scelte sbagliate, come la difesa a oltranza di Skriniar, che si poteva vendere avendone già scelto l'erede (Bremer). Due mesi dopo lo slovacco vale la metà e commette il doppio degli errori, a essere buoni in entrambe le valutazioni. E poi c'è Dybala, rimpianto già prima del capolavoro di sabato, sommerso di fischi dal pubblico nerazzurro, che al posto della Joya si becca ogni volta l'involuto Correa, trenta e più milioni di nulla.

C'è poi il nodo portiere da scegliere. Domani toccherà a Onana, guardiano di Champions, che se non commette disastri, è probabile che sia poi confermato anche contro il Sassuolo. Intorno all'Inter, l'onda anti-Handanovic è sempre più alta e Inzaghi affonderà il capitano sperando di salvare se stesso, anche se in onore di verità, in questa stagione, l'unica volta che Handanovic è stato davvero decisivo è stato contro il Torino, e non certo in negativo. Quanti dei 13 gol fin qui subìti dall'Inter (una tra le peggiori difese del campionato) sono davvero suoi e quanti invece sono colpa di un'imprecisa fase difensiva? Con la Roma non ha respinto il tiro di Dybala, ma perché per esempio - non parlare di Barella che regala il pallone a Spinazzola o di Skriniar che guarda saltare Smalling sulla punizione dell'1-2?

Inzaghi cambierà il portiere, ma la sostanza non cambierà. Ecco perché l'assenza di Lautaro Martinez sarebbe pesantissima, nonostante l'argentino non segni nell'Inter dal 30 di agosto. Lukaku è ancora fuori e a Dzeko è impossibile chiedere più di quanto già dà.

Asllani al debutto ha mostrato quanto è acerbo ed è ovvio che sia così, semmai c'è da chiedersi perché non sia stato rodato un po' di più, prima. Sembrano i compagni a non fidarsi di lui. Inzaghi dice che quella contro la Roma è stata la migliore Inter dell'anno e bisogna concederglielo, ma proprio per questo l'allarme deve suonare più forte.

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