Inzaghi indossa l'abito buono per l'ultimo test Champions

Contro la Lazio, eccetto Lautaro, squadra doc in campo. Sperando che i partenopei inciampino ancora

Inzaghi indossa l'abito buono per l'ultimo test Champions
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Guai avere altri rimpianti, stasera la finale può aspettare, perciò Inzaghi affronta la Lazio con l'abito buono, il migliore possibile per l'ultima partita di stagione a San Siro. Dentro tutti i titolari, eccetto Pavard (in panchina) e Lautaro (non convocato, come Frattesi). Loro saranno pronti per Monaco, ma qui c'è di nuovo da pensare allo scudetto. Comanda sempre Conte, ma l'Inter vuole farsi trovare pronta in caso di un altro inciampo del Napoli: la speranza è che il Parma dell'ex interista Chivu gli renda quel che gli ha tolto, quei 2 punti che oggi fanno la differenza in classifica.

L'Inter ha già battuto due volte la Lazio in questa stagione, la goleada un po' bugiarda dell'andata in campionato e poi la vittoria più di misura ma ugualmente netta in Coppa Italia. Vincere quella seconda partita ha fruttato all'Inter i 2 derby di Coppa Italia, ma forse sarebbe più giusto parlare di peso che di frutto, considerato l'aggravio di stress e fatica che ha sommato nell'aprile nerazzurro.

Riletta oggi, è andata decisamente meglio al Napoli perdere nel turno precedente di Coppa Italia, proprio contro la Lazio: meno partite e più risorse da giocare sul tavolo del campionato. Ma come si fa a scegliere di farsi eliminare? Come può una squadra, che si considera grande, uscire volontariamente da un torneo? E non è questione di presunzione, perché se non ti auto-considerassi grande, come potrebbero pensarlo gli altri? Questi e altri ragionamenti hanno spinto Inzaghi fino a questo punto della stagione, al bivio tra la storia e la delusione per l'eternità. Del resto, il vantaggio di giocare solo nel fine settimana è evidente anche per l'Inter. In 10 giorni sono state recuperate le fatiche di Champions e stasera può giocare la squadra migliore. La stessa eliminazione contro il Milan in Coppa Italia, può avere benefici enormi sulla rotta della finale (e magari per lo stesso campionato). In attacco, c'è Taremi con Thuram. L'iraniano ha dato qualche segnale importante contro il Barcellona (seppur con enfasi superiore alla realtà, ma l'euforia da qualificazione ha esaltato tutti e tutto, anche un recupero in difesa) e scavalcato Arnautovic (e Correa) nelle gerarchie di reparto. A differenza degli altri due, a fine contratto, resterà anche l'anno prossimo, visto l'ingaggio.

La partita con la Lazio si trasforma anche in occasione per l'ultima vera prova generale prima della finale, perché magari, e qui qualcosa dipenderà ovviamente anche dalla classifica e da quando si giocherà, nell'ultimo turno contro il Como, più di un titolare potrebbe riposare.

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