Inzaghi, la riflessione pensando all'Arabia. Il piano B di Marotta si chiama Fabregas

Domani il vertice tra club e Simone: la separazione non è più solo un'ipotesi

Inzaghi, la riflessione pensando all'Arabia. Il piano B di Marotta si chiama Fabregas
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La storica umiliazione nella finale di Champions League rischia di lasciare le macerie in casa nerazzurra. Nella giornata di domani, infatti, è atteso il decisivo faccia a faccia tra la dirigenza e Simone Inzaghi, la cui posizione appare davvero in bilico. Il tecnico piacentino dopo un quadriennio potrebbe lasciare l'Inter. Sul tavolo ha da tempo un'offerta monstre dall'Arabia Saudita, con l'Al Hilal disposto a garantirgli 60 milioni di euro nei prossimi tre anni pur di farlo sbarcare a Riyad. Difficile dire di no a certe cifre, anche se Inzaghi vuole pensarci bene. Sullo sfondo anche qualche sirena proveniente dalla Premier League (il Tottenham ha chiesto informazioni in caso di separazione con Postecoglu).

Insomma, Inzaghi va ancora di moda lontano dall'Italia anche se la cinquina incassata dal Paris macchia un po' il suo percorso. Della serie: chi ai massimi livelli oggi si vuole presentare con un allenatore certamente molto bravo ma reduce da una disfatta del genere? L'interrogativo ronza nella testa di tanti dirigenti. In Italia e non solo. Motivo per cui la proposta più allettante e al momento calda per Simone resta quella dell'Al Hilal.

Con l'Inter che ha iniziato a guardarsi intorno. Per la successione il preferito resta sempre Cesc Fabregas, anche se non appare affatto semplice straparlo al Como. Il tecnico spagnolo è vincolato da altri tre anni di contratto alla società dei fratelli Hartono, che hanno dato mandato al ds biancoblù Charlie Ludi di trattenere a ogni costo l'allenatore. Non a caso i lariani hanno già offerto al giovane trainer catalano il rinnovo fino al 2028 con robusto adeguamento dell'ingaggio a circa 5 milioni a stagione. Più la garanzia di una campagna acquisti da almeno 100 milioni per provare a portare il Como in Europa. Offerta tutt'altro che semplice da pareggiare e superare per le concorrenti, anche se guidare l'Inter all'assalto di Scudetto e Champions nella prossima stagione sembra stuzzicare Cesc che ci sta pensando sul serio.

Sullo sfondo come alternative ci sono sempre i nomi di Roberto De Zerbi (vecchio pallino di Ausilio, ma legato al Marsiglia fino al 2027), Raffaele Palladino (fresco di addio alla Fiorentina) e Cristian Chivu. Quest'ultimo è un allenatore di formazione interista come testimoniano i trascorsi alla guida degli Allievi e della Primavera, anche se ha lavorato tra i professionisti per soli tre mesi. Valutazioni in corso. Intanto ieri sera è tornato a parlare per la prima volta Inzaghi e l'ha fatto a mente fredda dopo la delusione della finale di Champions persa a Monaco di Baviera.

A intercettarlo gli inviati di Striscia la Notizia che gli hanno consegnato il Tapiro d'Oro: «Siamo andati male. Oggi (ieri, ndr) non ho tanta voglia di parlare. Sono sempre stato sportivo: la sconfitta fa male, ma la accettiamo. Siamo arrivati in finale di Champions, ancora più convinti di due anni fa.

Il PSG è una squadra forte, ha meritato di vincere». Alla domanda sulla possibilità futura di andare ad allenare in Arabia Saudita, Simone fa scena muta, anche se la sensazione è che di questo argomento ne parleremo molto presto

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