
Lo scontro diretto sarà a Napoli, il 2 marzo. Nel frattempo, però, Inzaghi ha deciso di giocarsela con Conte anche fuori dal campo e ha spostato la comunicazione sugli arbitri, memore forse di quanto fatto dal collega proprio dopo la sfida dell'andata, quell'intemerata contro l'applicazione del Var, a qualcuno parsa ingiustificata, ma a tutti sembrato un modo per guadagnarsi successivi crediti. Oggetto, un rigore dato all'Inter e peraltro ininfluente sul risultato, perché sbagliato da Calhanoglu (l'unico errore del turco nel percorso italiano).
Inzaghi, nel post derby, se l'è presa invece per il rigore non fischiato a Pavlovic su Thuram, che invece (se segnato) avrebbe sì potuto influire sul risultato. E già qui c'è una differenza: Conte prese spunto da un episodio per fare un discorso generale, Inzaghi mette invece il mancato fischio dell'arbitro Chiffi in coda a una serie di decisioni contrarie all'Inter, dandogli contorni persecutori verso la sua squadra.
Il terreno è infimo e scivoloso, serve esperienza per saperlo attraversare e Conte in materia ne ha molta più di Inzaghi, che sul campo ha dimostrato di essere un ottimo allenatore e lì probabilmente dovrebbe continuare a giocarsela. Il rischio è quello di passare velocemente per antipatico. Vanno scelti tempi e modi giusti e non è certamente un caso se ieri il presidente Marotta, uno che l'esperienza può prestarla, abbia diplomaticamente evitato di appoggiare il suo allenatore («bisogna sempre accettare tutto, evitiamo ogni polemica»). Se ci sarà qualcosa da dire, Marotta saprà quando e con chi farlo.
Ieri il designatore Rocchi ha fatto trapelare informalmente che la decisione di Chiffi e dei suoi colleghi al Var era corretta, il colpo di Pavlovic a Thuram è stato in realtà un colpetto, non sanzionabile con il calcio di rigore. Par quanto vale (perché dovrebbe valere una cosa che non è detta chiaramente e ufficialmente? Meglio il silenzio, allora) e a conferma che il Var può essere fonte di polemica persino più grande di prima.
Inzaghi aveva già provato ad alzare un po' di fumo alla vigilia, non solo verso gli arbitri (sul tema, l'ennesima citazione del fallo su Asllani nel derby di Riad) ma anche contro il calendario che giovedì rimanda in campo l'Inter per recuperare la gara di Firenze. Il regolamento, però qui è chiaro e parla di prima data utile. Semmai è l'anno scorso che probabilmente non venne rispettato, quando il recupero con l'Atalanta (causa Arabia Saudita) fu inserito a fine febbraio. Questa settimana il recupero, la prossima la Coppa Italia (da cui Conte è uscito quasi volontariamente), poi finalmente un po' di respiro, grazie al posto nel G8 di Champions che evita all'Inter le 2 partite dei playoff.
Inzaghi è ancora in tempo per
provare a vincere tutto. Dopo averne vinti 6 di fila contro Pioli, ci sta anche di non riuscire a prendersi un derby su 3 tentativi, perdendone anzi due, l'importante è capire in fretta perché. E scordarsi degli arbitri.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.