Dimenticate l'Italia pure vittoriosa ma opaca contro Tonga vista la scorsa settimana a Brescia. All'Olimpico di Roma e' grand'Italia della palla ovale almeno per un'ora: nel secondo test match di novembre, il quindici di Brunel tiene testa per un tempo ai fortissimi All Blacks, gia' in vantaggio di tredici punti dopo 20', e rimane a lungo aggrappato al match.
Gli azzurri giocano alla neozelandese, con numerose azioni alla mano una della quale poteva addirittura portarci avanti nel punteggio ma poi deve arrendersi alla stanchezza e alla maggiore esperienza e alla forza degli avversari. Finisce cosi' 42-10, ma dopo 40 minuti gli azzurri erano sotto solo per 13-7.
Piu' Italia che Allblacks, nella tenacia e nella voglia, durante i primi 40' che vedono un atteggiamento speculativo da parte degli ospiti, deciso a gestire le energie, lasciando l'iniziativa agli azzurri e sfruttandone gli errori di misura. L'Italia si rivela molto compatta e tutto sommato disciplinata: bene la difesa, mai vista una linea così attenta e ben disposta. Nel secondo tempo la girandola dei cambi fa la differenza, l'Italia paga lo sforzo della prima frazione forse tra le piu' belle della nostra nazionale e si definisce il netto divario finale a favore dei campioni del mondo.
Pronti, via e l'Italia paga uno svarione di troppo della nostra trequarti che manda in meta il capitano della Nuova Zelanda Read, i calci di Cruden consegnano ai nostri avversari un vantaggio importante. Stupisce pero' la reazione dell'Italia: da manuale l'azione che manda in meta Alberto Sgarbi, con trasformazione di Orquera. Gli azzurri rischiano negli ultimi secondi del primo tempo ma Gori con una finta costringe la difesa neozelandese a una chiusura d'urgenza per evitare la seconda meta della squadra di Brunel.
La seconda parte della gara e' un quasi dominio degli All Blacks: tre mete, tutte negli ultimi quindici minuti, e solo un drop di Orquera per gli azzurri in chiaro debito d'ossigeno nonostante i numerosi cambi. L'Italia rimedia una lezione piu' pesante di quella subita a Milano tre anni fa (allora perse solo 20-6) ma esce tra gli applausi di un Olimpico esaurito ed emozionato, tanto da cantare a meta' ripresa l'inno di Mameli per spronare gli azzurri. Il prossimo appuntamento e' tra sette giorni a Firenze contro l'Australia.
Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.