Italia, buono soltanto il risultato

Italia, buono soltanto il risultato

CremonaContro Figi, l'Italrugby soffre ma alla fine ritrova la vittoria. Finisce 37 a 31 al termine di una partita che dell'ortodossia ovale ha ben poco. La differenza la fanno i due piazzati di Luciano Orquera e i quattro cartellini gialli (alla fine saranno in tutto 6) sbattuti in faccia dall'arbitro gallese Leighton Hodges ai giocatori figiani. E' questo che permette agli azzurri di mettere le mani sul match dello Zini dopo la botta a freddo che in apertura aveva permesso agli isolani di mettere il naso avanti. Il sorpasso in pratica vale il match. Con due mete, prima Parisse (alla presenza numero 100 in maglia azzurra), poi McLean riescono a capitalizzare una superiorità del pacchetto mai messa in discussione anche grazie alla scarsa disciplina isolana.
Ma quello che manca all'Italia è la capacità di tenere a distanza gli avversari. Gli azzurri si perdono nella battaglia, regalano possessi e finiscono per regalare anche più di una meta nei duelli "uno contro uno". Con Figi non si può abbassare la guardia: segna l'Italia e la risposta figiana arriva un attimo dopo. Prima Nagusa, poi Nadolo, alla fine Nalaga nel botta e risposta tra una meta tecnica e il gioiellino portato a casa dalla ditta Parisse-Vosawai. Soffre l'Italia, soffre fino alla fine. L'impressione è che non riesca a costruire un sistema difensivo che le permetta di anestetizzare il match quando c'è da riportare il pallone a casa.
Il risultato è il balsamo per ritrovare il morale dopo la batosta subita a Torino dell'Australia. Non può bastare soprattutto alla vigilia della sfida di sabato prossimo all'Olimpico di Roma contro l'Argentina. I Pumas sanno regalare follie ma sono capaci di mettere le partite in cassaforte soprattutto con il pacchetto. E di certo non concederanno tanti gialli come quelli visti a Cremona dai figiani. C'è da lavorare.

I nuovi meccanismi difensivi disegnati da Brunel per la sua Nazionale devono ancora essere assimilati. Per ora sono ancora troppe le mete che questa Italia subisce. Magari con le Figi si riesce anche a tenere il passo ma non è detto che con altri la musica sia la stessa.

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