Edimburgo. Jacques Brunel incrocia le dita e spera in una giornata senza pioggia. Solo due anni fa i tecnici azzurri si sarebbero augurati il diluvio universale pur di sfruttare anche il meteo per una doccia scozzese ai padroni di casa. Oggi è il contrario. La vittoria con la Francia ha dato una conferma a Brunel e una speranza agli azzurri. L'incubo del cucchiaio di legno per quest'anno non ci riguarda. Ma Parisse getta acqua sul fuoco. «D'accordo, abbiamo battuto la Francia, abbiamo fatto un primo passo ma se non facciamo lo stesso con la Scozia è come se restassimo ai blocchi di partenza. Nel 2007 abbiamo vinto in maniera rocambolesca, ma poi ci sono state anche le sconfitte. Insomma l'insidia c'è ed è meglio non dare niente per scontato».
Messaggio chiaro, come dire: non abbassiamo la guardia. La Scozia è ferita dopo la batosta contro l'Inghilterra. Sembrano deboli in mediana, l'ideale per Luciano Orquera chiamato ancora a dirigere la danza in cabina di regia dopo i capolavori delle ultime due recite.
Italia in Scozia per continuare a sognare
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