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"Italiano, ma scuretto: ho conosciuto il razzismo"

Il pilota della Yamaha Petronas: "Il colore della mia pelle è stato un problema fin da bambino"

"Italiano, ma scuretto: ho conosciuto il razzismo"

Impossibile non volergli bene. Franco Morbidelli, pilota della Yamaha Petronas, è il ragazzo della porta accanto. Cittadino del mondo con papà romano e mamma brasiliana, romagnolo d'adozione. Uno dei primi piloti dell'Accademy di Valentino Rossi, Franco è entrato di diritto tra i big, quando nel 2017 ha conquistato il titolo in Moto2. Domenica scorsa a Brno è arrivato il primo podio in MotoGP, uniniezione di fiducia dopo la delusione di Jerez.

In F1 Lewis Hamilton è impegnato nella lotta contro il razzismo. Cosa succede in MotoGP?

«Finora la MotoGP si è concentrata sulle conseguenze del Covid. La campagna black lives matter mi sta a cuore. In MotoGP non c'è nessun black e comunque è difficile trovare un personaggio come Hamilton, per quello che rappresenta in pista e fuori. Forse toccherà a me che sono più scuretto, ma ancora non ho vinto abbastanza per avere una risonanza mediatica ed elevarmi ad esempio».

Ha mai subìto discriminazioni per il colore della pelle?

«Sì, purtroppo è una realtà con cui tutti abbiamo dovuto fare i conti. Anch'io sono stato vittima di fenomeni di razzismo, soprattutto quando andavo all'asilo a Roma».

Pensa che i piloti siano chiamati ad essere da esempio?

«Sicuramente, ma la verità è che questo sport spesso diventa una bolla che ti assorbe al punto tale da dimenticare che hai un megafono per parlare al mondo. Anch'io ho molte passioni dalla musica, al cinema, all'arte, ma alla fine impiego tutte le energie sulla moto. La dedizione assoluta è il prezzo da pagare se vuoi vincere».

A Brno ha conquistato il primo podio in MotoGP.

«È stato bello condividere questo momento con i ragazzi dell'Accademy e con Vale. Sono qui soprattutto grazie a lui, perché ha creduto in me quando non ero nessuno. È come uno zio più grande per me, anzi, un fratello maggiore».

È stata una dura gavetta.

«Io non vengo da dove vengono la maggior parte degli altri piloti. Io arrivo da un'altra scuola, dalla Serie B. Quando sono arrivato in questo mondo, 6 anni fa, sapevo di dover recuperare per cui non ho voluto strafare».

Quartararo è leader del Mondiale, se lo aspettava?

«Fabio è molto veloce e non mi ha stupito vederlo vincere già a Jerez, ma io sono concentrato su di me. Nel 2019 ho imparato una lezione importante perché è stata forse la prima volta che sono stato battuto dal mio compagno di squadra e, credetemi, fa male. Da lui ho imparato l'etica di lavoro. In inverno mi sono allenato duramente e ho messo ordine nella mia vita».

Il prossimo anno avrà in squadra Valentino, come si sente?

«È come una favola a lieto fine. Per me vedo solo vantaggi. Nessuno ha vinto come Vale. Lui è la MotoGP. Di Rossi vorrei avere la capacità di ribaltare anche le situazioni più difficili».

Cosa si aspetta dall'Austria?

«Il podio di Brno è una grande iniezione di fiducia. In generale non è tracciato a noi favorevole».

TV: oggi ore 14.

10 qualifiche; domani 14 gara (Sky MotoGp e Dazn, diff. TV8)

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