Dal nostro inviato a Montpellier
Ora che i calciatori della Juve sono il gruppo più numeroso presente all'Europeo, saranno proprio i bianconeri che non vestono la maglia dell'Italia a cercare di fermare la nostra strada verso il sogno della finale europea. Mandato a casa Morata, toccherà a Khedira affrontare gli azzurri di Conte a Bordeaux e, se tutto andrà bene, sarà la volta di Pogba ed Evra in semifinale.
Una strada lastricata di bianconero, quindi, per Antonio Conte che questi colori li ha vestiti e poi allenati. La Bild, sulla scia di quanto affermato dal ct tedesco Low tre giorni fa, considera proprio Samir Khedira una delle armi decisive per far fuori l'Italia, visto che conosce bene i meccanismi della nostra difesa di ferro con la quale si allena quotidianamente da un anno. «A Torino mi sento a casa - disse il centrocampista alla vigilia di Germania-Italia del marzo scorso -. Credo che il campionato italiano sia molto meglio di quanto venga dipinto dalla stampa». Una stagione positiva, anche se vissuta a singhiozzo: 25 presenze e 5 gol, tutti in campionato, ma una serie di contrattempi fisici che non gli hanno però impedito di dare il suo contributo per la vittoria del quinto scudetto di fila. Ora troverà la Bbbc, intesa come retroguardia juventina, anche se a Buffon ha già inviato un messaggio via Instagram dopo che il portiere, nell'esultare con i tifosi dopo la vittoria con il Belgio, ha deciso di aggrapparsi alla traversa ma ha perso la presa cadendo rovinosamente a terra e rischiando di farsi male: «Fai attenzione Gigi, avremo bisogno di te per molti anni».
Il legame con i compagni della Juve è molto forte, ma a Bordeaux non ci sarà spazio per i sentimenti. Anche perché il centrocampista non ha mai vinto contro gli azzurri: ha giocato tre delle ultime quattro sfide con l'Italia, saltando però l'amichevole di Monaco di Baviera del 29 marzo scorso, quel 4-1 che ha rappresentato il primo successo tedesco dopo 21 anni di digiuno e il punto più basso dell'era Conte. Non a caso il nostro ct, nelle sedute video a Montpellier, sta mostrando le immagini di quella disfatta che rappresentò un pericoloso campanello d'allarme a due mesi e mezzo dagli Europei.
Riavvolgendo il nastro della memoria, la prima volta di Khedira contro l'Italia è il 9 febbraio 2011: trova di fronte Buffon, Bonucci e Chiellini, finisce 1-1 con le reti di Klose e Giuseppe Rossi che in extremis, oltre alla strepitosa parata del portierone azzurro, evita il ko alla truppa di Prandelli. Il secondo incontro è nella semifinale degli Europei 2012 (il 28 giugno), gli azzurri si impongono per 2-1 con la doppietta di Balotelli e stavolta la difesa della Juve è in campo al gran completo.
La terza tappa è il test amichevole di San Siro del 15 novembre 2013 ed è quella che Khedira ricorda con più amarezza: nell'1-1 sancito del botta e risposta Hummels-Abate e che non vede tra i titolari il solo Chiellini per la retroguardia juventina, il centrocampista allora al Real colpisce un palo, poi finisce ko in un contrasto con Pirlo a metà ripresa: lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro e sei mesi di stop, con il club spagnolo che riceve un indennizzo dalla Fifa di 2,5 milioni di euro. Fortunatamente il tedesco non salterà il mondiale in Brasile, ma non giocherà la finale che laurea la National Mannschaft campione del mondo. Il punto di partenza per costruire un ciclo, Italia permettendo...
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