Italrugby umiliato Sette mete dell'Irlanda travolgono gli azzurri

DublinoA Dublino chi comanda è Brian O'Driscoll. Nel giorno della festa, prima del suo passo d'addio con 140 caps sulle spalle, l'Irlanda demolisce la piccola Italia di Jacques Brunel. Una sconfitta senza attenuanti: 46-7, 7 mete a 1. Il monologo irish è favorito da una squadra azzurra che restituisce troppo facilmente il possesso agli avversari e in più li lascia fare, alzando le mani. Squadra senz'anima verrebbe da dire. Con il pallone tra le mani la truppa di Joe Schmidt taglia la difesa azzurra come il burro e Brian O'Driscoll diventa l'apriascatole. Cambi di passo, gioco che non lascia alla difesa troppi punti di riferimento. Si fa male pure Castrogiovanni - non ci facciamo mancare niente - e in mischia va Cittadini. L'Irlanda sa che deve mettere punti sul tabellone se sabato prossimo vorrà accarezzare il sogno di marciare su Parigi con la coppa tra le mani. E i compiti a casa sua inizia a farli subito. Dominio in rimessa laterale, controllo totale sui punti di incontro, palloni su palloni che passano tra le mani di un Sexton particolarmente ispirato.
In difesa gli azzurri giocano al limite. Placcano per 50 minuti, di più non ne hanno. Ma anche in quella scarsa oretta di gioco la differenza è netta. Da una parte c'è O'Driscoll, è lui che inventa la meta di Sexton aprendogli per vie centrali un corridioio d'oro; dall'altra l'Italia che alza la testa solo al 24' sfruttando l'unico vero regalo irlandese. La fuga di Leonardo Sarto parte dalla metà campo e finisce oltre la linea di meta con un paio di cambi di passo degni delle ali vecchia maniera. Meta che illude? No, perché nei fatti l'Italia è tutta qui. Se il monologo irlandese è inarrestabile, anche la complicità italiana è del tutto evidente. Sono i palloni persi o passati agli avversari che fanno la differenza. Nei raggruppamenti non c'è partita e nella fase difensiva le praterie che si aprono davanti alle incursioni di Rob Kearney sono immense. Insomma mettiamo l'Irlanda nelle condizioni di fare festa completa e preparare lo champagne. Al riposo si va sul 17 a 7 con un altro assist di O'Driscoll per Andy Trimble libero lungo l'out. Tutto facile per le maglie verdi, troppo facile.
Nella ripresa infatti si resiste per 6 minuti prima di vedere Sexton andare in meta per il secondo sigillo personale. Con le mani sulla partita tutto diventa accademia per l'Irlanda che colpisce altre quattro volte, tre delle quali con uomini di prima linea (Cronin, Healy e McGrath). Il finale è tutto per BOD, la stella O'Driscoll. E' lui il man of the match, standing ovation quando Schmidt lo toglie dal campo, e poi il gran finale con primi piani sul maxi schermo per celebrare il suo talento. Più di mille parole valgono gli sguardi degli azzurri confinati a bordo campo a mangiare con gli occhi l'uomo che ha ispirato la partita perfetta degli irlandesi. É la quarta sconfitta per Brunel.

Tra una settimana si chiuderà all'Olimpico contro l'Inghilterra, altro cliente complicato. Se batteranno il Galles oggi pomeriggio a Twickenham dovranno ripetersi anche tra sette giorni nella Città Eterna contro un'Italia che, per quello che si è visto a Dublino, non sembra troppo in vena di miracoli.

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