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Italvolley, è finale. Ora la montagna Russia

Italvolley, è finale. Ora la montagna Russia

L'Italvolley è in finale, agli Europei di Danimarca e Polonia è già andata oltre i propri limiti, ct Berruto alla vigilia non bleffava sostenendo che era favorita la Bulgaria. Anche senza Kazicky e Nikolov, in polemica con la federazione. Oggi c'è la Russia e l'impresa è quasi impossibile perché quei giganti muscolari inanellano coppa del mondo, olimpiade, due delle ultime 3 World league, levando al Brasile la leadership dal mondiale di Roma 2010. E negli ultimi 7 anni, gli azzurri hanno disputato solo la finale europea di Vienna '11, vincendo appena il primo set con la Serbia. Per cui oggi ripetere l'oro di Roma 2006 sarà ancora più complicato. All'epoca c'erano Montali in panchina (poi si diede al calcio, come dirigente della Juve e giallorosso, ma è fermo da 3 stagioni), Cisolla in banda, Vermiglio in regia, Fei opposto e Mastrangelo al centro. La classe era superiore, anche la popolarità, perché la popstar Madonna impazziva per gli addominali del centrale pugliese. Allora incise tanto il fattore campo, con i 12mila del Palaeur romano.
Stasera gli operai del ct antropologo Mauro Berruto dovranno dunque superarsi, perché il pronostico dice al massimo 1-3. Questo torinese rasato, con gli occhialini da scrittore, spera però di festeggiare due volte: il suo Toro non vince il derby da 18 stagioni, da 11 anni neanche segna, e lui a 44 anni vuole mettere un trofeo in bacheca. Sembra Prandelli, alla voce palmares un bello 0. Certo, in tre stagioni da ct è quasi sempre rimasto fra le prime 4, ma il titolo rilancerebbe un movimento in ribasso. È un filosofo, eppure il parquet gli scalda il sangue e incendia gli sguardi degli azzurri.
«Non fateci parlare degli occhi di tigre che voleva Velasco», implorava alla vigilia Emanuele Birarelli. Perché la nazionale del secolo (scorso) era fuori categoria, vinse tutto escluse le olimpiadi, questa ha energia e dignità, umanità e applicazione. Come ieri. Il primo set dominato dai rossoverdi di Camillo Placì, il ct salentino che si ispira a Trapattoni e che l'Italia batte regolarmente. Nei successivi parziali finisce infatti ko per i 22 punti di Vettori, i 15 di Birarelli e i 9 del recuperato Parodi. E per 4 aces azzurri in più.

Le 2 semifinali Italia-Bulgaria 3-1 (19-25, 25-22, 25-15, 25-22); Russia-Serbia 3-1 (25-19, 24-26, 25-23, 25-15).


Oggi alle 18 (Raisport1) la finale Russia-Italia.

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