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Jacobs, ancora ruggine nei muscoli. Corre in 10''12, qualcosa lo frena

Gli americani vanno già forte. A Rieti ti aspetti Tortu, spunta Alì

Jacobs, ancora ruggine nei muscoli. Corre in 10''12, qualcosa lo frena

Il tamburo batte ancora lentamente per il campione olimpico Marcell Jacobs che ritrova la pista dopo 38 giorni di ansia, si prende il 5° titolo italiano consecutivo dei 100 sulla pista di Rieti, toglie polvere dai muscoli, ma non la ruggine. Certo gli americani che lo aspettano agitando i loro chiodi magici non saranno spaventati per questa vittoria contro vento in 1012. Loro, nei trials di qualificazione mondiale hanno dovuto volare: in 7 sotto i 10, con Kerley campione in 977 un centesimo in più delle semifinali, 7 centesimi meno di Bracy e 8 di Brommel. Insomma loro sono, al momento, quattro metri avanti al nostro campione, ma ai mondiali mancano 15 giorni e allora cerchiamo di avere pazienza. Certo siamo anche in ansia e soltanto giovedì, nell'ultima gara che farà sulla pista di Stoccolma, prima di partire per l'Oregon, avremo una risposta che ci auguriamo diversa.

Ieri non è stato in grado di impegnarlo un Tortu che è addirittura arrivato terzo dietro il giovane gigante comasco Alì in 1024. Un bel metro distante da Jacobs, ma anche lontano dal 1016 di Alì che ora, giustamente, chiede un posto in staffetta, dopo aver fatto anche meglio di Madrid dove ha chiuso in 1015, ma non con vento contrario come quello trovato sulla pista reatina dove tanto tempo fa Asafa Powell fece il mondiale in 974.

Ieri Jacobs ha corso contro le streghe di una stagione all'aperto balorda, compromessa nel viaggio a Nairobi, con febbre e guai fino a Savona quando ha corso, vinto, ma poi ha scoperto che qualcosa non andava. Aveva bisogno di ritrovare una certa musica, mai bello, né in partenza, spalla a spalla con Alì per 60 metri, senza riuscire a mettere mai la quinta per soffiare via il vento maligno. Il sorriso della vittoria, il ghigno dell'insoddisfazione.

Speriamo che in Svezia possa tornare sotto i 10 secondi come sogna Camossi, come serve a lui per far sapere a chi lo aspetta al varco che la sfortuna si può anche prendere a calci.

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