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John-Andrea, le partite diverse delle due Juve

Elkann ha messo il club davanti e l'ha vinta, Agnelli ha pensato a sé e la perderà

John-Andrea, le partite diverse delle due Juve

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Cugini diversi. John e Andrea divisi nel nome della Juventus, dunque della storia di famiglia. Modi opposti di vivere la tradizione, Elkann ha posto l'azienda prima di tutto, questa la sua vittoria politica nella vicenda disgraziata, allestita da Andrea Agnelli il quale, all'opposto, ha messo prima se stesso, la propria arroganza di potere, il desiderio scriteriato di avere tutto ad ogni costo, travolto dagli eventi, dal bilancio, da un sogno irrealizzabile. Cocciuto anche in quest'ultimo atto, deciso a non venire a patti, staccandosi dal resto della comitiva, quella che lo aveva supportato e sopportato, amici, colleghi, sodali, confidenti che hanno preferito evitare il peggio, il tribunale, la sentenza peggiore, forse la radiazione.

Fino alla fine è stato il motto che ha accompagnato la missione del figlio di Umberto e Allegra Agnelli, solitaria figura di un gruppo effervescente, ombroso il suo carattere, esaltata ed esaltante la sua passione però senza limiti, dunque diversa proprio dalla sapienza imprenditoriale del genitore, dall'eleganza dello zio Gianni, un enfant gaté rimasto in fondo solo contro tutto e contro tutti, la lega, la Federcalcio, l'Uefa, la Fifa, il vecchio che avanza mentre lui sollecita ancora, testardo e incosciente, riforme e rivoluzioni mondiali, però abbandonato astutamente e cinicamente dai compagni di cordata dell'immaginaria superleague, Florentino Perez innanzitutto. E oggi in fuga solitaria, rifiutando il patteggiamento, in evidente disaccordo con la scelta strategica, vincente del cugino John che ha voluto salvare la casa Juventus e, con questa, tutta la serie A, il torneo, la prossima trattativa sui diritti televisivi.

Andrea Agnelli va a processo, mostrando il petto pronto ad essere giustiziato, dunque radiato dal mondo del football, disonore massimo per un membro della famiglia, l'unico a conservare il cognome storico, però naufrago su una zattera da lui stessa costruita e che non ha più salvagente. Ha scelto di andare in viaggio solitario contro vento, consapevole che l'ammissione di responsabilità, dunque il patteggiamento, potrà essere una aggravante in sede di processo penale, altra tappa vergognosa di una missione che sarebbe stata altrimenti unica, come i nove scudetti consecutivi. Quel passato resta sugli almanacchi, il presente e il futuro sta scritto nelle carte bollate e nelle stanze grigiastre dei tribunali. La Juventus di John Elkann ha vinto una partita disperata.

La Juventus di Andrea Agnelli non esiste più.

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