Juve, arriva l'Atalanta nuova ammazzagrandi

Juve, arriva l'Atalanta nuova ammazzagrandi

Sarà tutta un'altra storia rispetto allo scorso maggio. Allora, era l'ultima giornata, l'Atalanta recitò il ruolo di invitato “perfetto” alla festa scudetto della Juventus e all'addio di Alessandro Del Piero. Anche perché la squadra di Stefano Colantuono aveva già in tasca una salvezza clamorosa, centrata nonostante la penalizzazione. Oggi invece i nerazzurri si presentano allo Juventus Stadium col biglietto da visita di “ammazzagrandi”.
Milan (a San Siro), Napoli e Inter le vittime eccellenti di una stagione già incanalata sui binari della tranquillità. E anche le sconfitte con Lazio, Roma e Fiorentina raccontano un'altra verità. L'esordio coi biancocelesti deciso da un episodio. Contro Zeman dominio per un tempo e con la Fiorentina bandiera bianca alzata solo con l'uomo in meno.
Ma fare risultato in casa dei campioni d'Italia per l'Atalanta sarebbe la consacrazione a regina delle provinciali. Per ora un titolo solo virtuale perché senza i due punti di penalizzazione, Bellini e compagni sarebbero a quota 23, cioè ottavi alle spalle delle “sette sorelle”. Resta solo la Juve da affrontare, una sorta di montagna: dal ko contro l'Inter ha subito appena due gol (solo uno pesante, quello di Robinho su rigore) in nove gare. Buffon è imbattuto da 420'.
Ma i nerazzurri hanno le carte in regola per mettere in difficoltà la Juventus. I tre punti col Parma dopo tre ko di fila hanno ridato fiato.
Nonostante il febbrone, Colantuono affila le armi e pensa anche di specchiarsi nella Signora con la difesa a tre. Dove potrebbe trovare posto pure Guglielmo Stendardo. Ovvero l'indisciplinato, che aveva disertato la convocazione in coppa Italia non per andare in discoteca… ma per fare l'esame di stato da avvocato. L'Atalanta aveva minacciato sanzioni disciplinari sollevando un polverone.
L'immediato rientro contro la Juve chiude il caso. Una pedina in più per l'allenatore che sogna la rivincita da quella “cinquina” bianconera che lo iscrisse nel lungo elenco di esonerati da Zamparini e punta forte sul “Tanque” Denis.
Avvocati, carrarmati e il vizio di far soffrire le grandi. I bianconeri non si fidano e si chiudono a riccio con il solo obiettivo di continuare la corsa. Non guardano a chi insegue, ma vogliono tenere il piede sull'acceleratore per vedere cosa succede. Antonio Conte resta in silenzio alla vigilia, recupera l'acciaccato Vidal e l'infortunato Caceres, ma deve fare a meno di Bonucci, squalificato. Assenza pesante perché il centrale è il giocatore più impiegato in questa stagione, a conferma della sua importanza. L'ex squadra preoccupa a tal punto che Conte, per centrare il terzo successo post squalifica dopo Palermo e il Cagliari in coppa Italia, pensa all'undici migliore con Marrone al posto di Bonucci.
Già il ragazzo della “cantera”. Due società così lontane per blasone e fatturato, ma così vicine per filosofia, con i vivai al centro del progetto.

La Juve vince il derby con Marchisio, Giovinco e le sgroppate di De Ceglie, nella storia dell'Atalanta ci sono solo “miracoli” fatti in casa. In tempi di crisi, in città come in provincia, grandi o piccole, le imprese si costruiscono con la cantera. Barcellona non è così lontana.

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