La Roma ringrazia

Juve avanti, pari Lazio al 96' con i bianconeri in 10. Nella corsa al 4° posto Champions ora i giallorossi sognano il doppio sorpasso

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Il tentativo di allungo della Juventus in chiave Champions viene strozzato a pochi metri dal traguardo. Il tap in di Vecino al 96' pareggia la zuccata di Kolo Muani - prima rete nei secondi tempi dell'era Tudor - e regala un risultato più giusto alla Lazio nello spareggio Champions dell'Olimpico. Due tocchi sotto porta in una sfida non bella e molto spezzettata, nella quale sono emersi gli attuali limiti delle due squadre arrivate comunque a giocarsi il prestigioso traguardo del quarto posto.

E se la Juve di Tudor continua a non vincere fuori casa (prima del croato a non aver vinto nemmeno una delle prime quattro gare esterne in campionato Vycpalek nel 1971), la Lazio di Baroni non trova i tre punti davanti ai suoi tifosi da tre mesi - sei X di fila come non accadeva in casa biancoceleste dal 1991 -. Ma è la paura di sbagliare a condizionare a lungo le due contendenti, partite a inizio stagione con obiettivi molto diversi e arrivate in fondo un po' in affanno complici anche le rispettive infermerie che non sono vuote. E domani ci sarà Atalanta-Roma con le duellanti costrette quasi a tifare per la Dea, vicinissima al terzo posto, per evitare il doppio sorpasso dei giallorossi.

La gara, povera di emozioni per almeno un'ora (a parte il gol dell'attaccante francese), vive sugli episodi. Ed è il rosso sanguinoso a Kalulu - il primo in 113 partite in A per il difensore che rischia due turni di stop e quindi di aver già chiuso la stagione - segnalato dal Var a cambiare il canovaccio. I bianconeri, dal momento dell'espulsione, pensano solo a non prenderle, mentre la Lazio inizia un forcing che porterà solo alla fine al meritato pari. L'ingresso di Vecino al posto di un Rovella che esce scontento si rivela la mossa chiave e il tocco del centrocampista in pieno recupero dopo la respinta di Di Gregorio premia una Lazio capace di tirare più del doppio dei rivali (19 conclusioni a otto).

«Avremmo potuto vincerla se il pari fosse arrivato prima ma non molliamo mai, resta la consapevolezza di una prova di spessore e personalità contro una grande squadra», così Baroni. La Lazio recrimina per un rigore prima concesso e poi negato dal Var e per un palo colpito da Dia (con la complicità di Di Gregorio). Ma festeggia il settimo gol segnato nel recupero che dà un senso agli ultimi 180 minuti. «Prendiamo questo punto e andiamo avanti, ci sono ancora due gare, i ragazzi hanno dato il massimo - il commento di Tudor -. L'espulsione di Kalulu? È un ragazzo per bene, gli è dispiaciuto per il gesto. E io ho chiesto scusa ai calciatori che ho sostituito dopo averli fatti entrare, ma in quel momento quei cambi erano secondo me giusti».

Resta il dato dei 31 su 33 gol subiti dalla Juve in questo campionato arrivato dall'interno dell'area di rigore. Oltre ai 23 punti persi da situazioni di svantaggio. Cifre che raccontano molto della sofferta stagione juventina.

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