Juve, bivio Champions. Contro il Maccabi questione di penitenza

Allegri a secco in Europa tra contestazioni e infortuni. Israeliani alle prese col digiuno

Juve, bivio Champions. Contro il Maccabi questione di penitenza

A digiuno di punti, in Champions League, lo sono stati finora sia Juventus che Maccabi Haifa. Avversari stasera allo Stadium: chi vincerà, potrà ancora coltivare la speranza di rientrare in gioco per il passaggio del turno. Chi perderà, alzerà bandiera bianca: il pareggio, giusto per completare il quadro, non servirà quasi certamente a nessuno. Sarà una partita da dentro o fuori, quella buona per espiare i propri peccati: calcistici, per carità. E se quelli dei bianconeri sono stati evidenti fino alla vittoria facile facile ottenuta contro il Bologna, quelli degli israeliani rischiano di rendere la loro trasferta torinese ancora più ostica: cade infatti oggi meglio: da ieri sera al tardo pomeriggio odierno lo Yom Kippur (letteralmente giorno dell'espiazione, il più santo e solenne dell'anno), ricorrenza ebraica che impone il digiuno totale per 24 ore, escludendo quindi anche le ore notturne a differenza del Ramadan. Presumibilmente, allora, i giocatori di Barak Bakhar potranno mangiare qualcosa solo nell'immediata vicinanza della gara, dopo un giorno intero di lontananza dal cibo: «Io digiunerò e lo faranno alcuni giocatori ha detto ieri Bakhar - ma abbiamo una rosa ampia con anche stranieri che, in quanto non ebraici, potranno giocare». Per la cronaca, su 27 giocatori in rosa, il Maccabi ne ha 17 israeliani.

La Juve non ha di questi problemi, ma certo dovrà dare continuità alla vittoria di domenica contro il Bologna. Dimenticando appunto il peggio di sé mostrato prima della sosta, quando ha anche compromesso il suo cammino europeo perdendo sia contro il Psg (e ci sta) che in casa propria contro il Benfica. Allegri, dati alla mano e senza nemmeno escludere che anche stasera possano esserci per lui i fischi dei tifosi, potrebbe quindi vedere una sua squadra eliminata nella fase a gironi per la prima volta in carriera: «Le mie squadre non sono mai partite così male ma nel primo anno abbiamo rischiato in casa contro l'Olympiakos ricorda -. Fino a quando la matematica non ci condannerà, dobbiamo crederci. Intanto, mettiamo un primo mattoncino». E poi si vedrà, sapendo che bisognerebbe comunque ripetersi la settimana prossima a Tel Aviv per tenere viva la fiammella.

Recuperato un minimo di buon umore tre sere fa, oggi Allegri ritroverà anche Di Maria, squalificato in campionato anche per il match di sabato contro il Milan: «Penserò anche a quello, ma intanto dobbiamo fare tre punti. Di Maria? Sta bene, ha recuperato la gamba giusta e farà una bella partita».

A essere maligni, l'affaticamento di cui è rimasto vittima Milik («verrà in panchina, spero di non doverloi utilizzare») semplifica il compito del tecnico livornese, altrimenti chiamato a scegliere tra il polacco ed El Fideo, a meno di non optare per una Juve ultraoffensiva che certo non è nelle sue corde. Dopo di che, al di là dei giocatori e dei moduli, oggi conteranno soltanto i tre punti: «Il Maccabi per lunghi tratti ha messo in difficoltà anche il Psg, non diamo nulla per scontato». Si vedrà.

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