Se qualcuno aveva ancora dubbi circa la ritrovata salute fisica di Cristiano Ronaldo, la risposta arrivata ieri sera alla fine del primo tempo è giunta forte e chiara: CR7 sta benissimo. Ed è (ancora) capace di arrampicarsi in cielo, rimanere lassù un paio di secondi e piazzare la palla dove meglio crede. La partita in quel momento era sull'1-1, al gol di Dybala (mezza volata di sinistro, pur calciando da destra, su cross dalla parte opposta di Alex Sandro) aveva risposto Caprari (destro dal limite, dopo una mezza mischia). E pareva normale che le squadre arrivassero a metà gara in parità. Invece, CR7 aveva altre idee. Di quelle che solo i fuoriclasse riescono a mettere in pratica, infischiandosene della carta d'identità, degli anni passati, dei guai fisici e di quant'altro. C'è una palla da buttare dentro? Rispondono presente, loro. È complicata da raggiungere? Ci provano lo stesso. Perché sì. Perché lo sentono. Palla di Alex Sandro da sinistra, sul secondo palo: il portoghese ha fame di gol, come sempre. Il suo terzo tempo stile basket è poderoso. Lunghissimo, quasi infinito. E quando sovrasta il povero Murru, pare di essere dentro un cartone animato: lui, CR7, si spinge più in alto che può e lassù resta per un paio di secondi. L'altro pare ancorato al terreno. Senza essere blasfemi, una scena simile al gol di Pelè contro l'Italia ai Mondiali 1970 con Burnich inchiodato a terra o quasi e il brasiliano a colpire in maniera vincente. Come il portoghese ieri, per la decima volta in campionato, la dodicesima in stagione. Ecco: 2-1 per la Signora, Marassi impietrito nel senso di meravigliato. E partita indirizzata in maniera decisa, dopo averla dominata per lunghi tratti salvo rimetterla in gioco per una sciocchezza in disimpegno di Alex Sandro, ieri sera più che mai croce e delizia del popolo bianconero. Insomma: tutto rimesso a posto grazie a un'autentica prodezza. Dopo che Dybala aveva portato la Juve in vantaggio con una rete per nulla banale, sfruttando anche la scarsa reattività di Audero. La Samp pareva già groggy, senza attaccanti veri in campo e con un certo timore nel proporsi: Caprari però pareggiava e per una decina di minuti il match si equilibrava: fino alla magia del portoghese, schierato da Sarri per la seconda volta di fila dall'inizio con la già citata Joya e Higuain. La Signora tornava a quel punto padrona, pur se Ranieri inseriva Gabbiadini sperando nel bis di quanto accaduto pochi giorni fa nel derby contro il Genoa. Invece, nulla: Buffon arrivato al record di presenze assolute in serie A: 647, raggiunto Maldini non doveva spaventarsi più di tanto, Matuidi si divorava il 3-1, Ronaldo no ma la sua possibile doppietta veniva annullata dal fuorigioco.
La Samp finiva in dieci (doppio giallo a Caprari), la Juve con Ramsey e Douglas Costa al posto di Higuain e Dybala: impossibile, adesso che è tornato il vero CR7, immaginare Ronaldo in panchina prima del tempo. Concorrenza avvisata: in Italia come in Europa. Domenica, giusto per non annoiarsi, sarà intanto tempo di Supercoppa.
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