La Juve d'Europa vince. Adesso però l'obiettivo è... vincere in Europa

Bianconeri grandi protagonisti della kermesse e ad Allegri i tifosi chiedono solo la Champions

La Juve d'Europa vince. Adesso però l'obiettivo è... vincere in Europa

È proprio un odi et amo quello fra la Juve e l'Europa. Che altro sennò? Ieri un avamposto della squadra è tornato fra le mani di Max Allegri. Destinazione? Manco a dirlo: Champions. Ma la Juve, questa Champions, la sogna da anni e c'è voluta perfino una lettera dell'Uefa per convalidare la presenza nella prossima edizione, viste le minacce seguite all'idea Superlega. Certo meglio che affidarsi ad avvocati e tribunali. Se però la Juve volesse, invece, affidarsi ai suoi giocatori? Dice l'Europa che è una squadra niente male. E c'è da stupirsi che, negli ultimi anni, sia così banalmente naufragata in Champions.

L'Europeo riporta a casa un pugno di giocatori campioni. Non per etichetta, campioni per conquista. Aggiungete che Cristiano Ronaldo ha messo del suo conquistandosi il titolo di capocannoniere seppur in coabitazione con Schick, vecchio pallino bianconero. A ben sfogliare, il torneo è ruotato intorno ad un mondo Juve: avrà pur significato. Juve d'Europa: i valori contano, i fatti anche più. Il primo marcatore del match inaugurale? Demiral, difensore Juve. Vabbè, con autogol. L'ultimo? Bonucci, che ha cominciato a disfare i sogni inglesi. Fra l'altro Bonucci e Bernardeschi hanno crocefisso Pickford nella sequenza dei rigori. Così come nella semifinale contro la Spagna. Quale squadra ha sommato più gol (12) e goleador (5)? Obviously, la Juve. Ben distanti (8 gol) Liverpool, Manchester City e Inter (altra che in Europa non ci prende). Dietro le 5 reti di CR7, ci sono Chiesa (2), Morata (3), Ramsey (1) e la zampata di Bonucci. Gli altri, Rabiot, Kulusevsky, De Ligt, Szczesny, più che il segno ci hanno lasciato le penne. Tra alti e bassi: Kulusevsky e Rabiot hanno salvato la faccia. Gli altri due, in qualche occasione, l'hanno persa.

Però chi avrebbe pensato ad una Juve così protagonista, dopo il deludente campionato e le critiche che, ogni anno, piovono sulle disfatte Champions? A Torino attendono la coppa dal 1996. Stavolta, invece, la coppa Europa è stata issata dalle mani salde della colonna vertebrale azzurra, Chiellini, Bonucci, Chiesa (oltre a Jorginho e Donnarumma).

Dunque questa Juve in Europa ci sa fare: la roccaforte costituita da Chiellini e Bonucci ha fatto invidia. La forza dinamitarda di Chiesa ha consacrato uno dei migliori dell'Europeo: e qualcuno avrà osservato che a Torino è migliorato. Ovvero: non tutto è bianco o nero, ma c'è molto bianconero.

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