Panettoni e viaggi dovrebbero essere stati digeriti da tempo, il calciomercato è già scoppiettante con ondate di rinforzi di vecchio - Ibrahimovic, atteso al debutto con il Milan, probabilmente Vidal sull'altra sponda del calcio meneghino, Perin e Destro tornati a Genova - e nuovo conio (Lobotka a Napoli, Todibo in rossonero - c'è il sì del giocatore - e Kulusevski promesso sposo della Juve a giugno).
Oggi finisce la lunga pausa natalizia - rispolverata dopo l'esperimento stile Premier della stagione precedente - e parte il 2020 della serie A. Torneo che nella prima parte ha avuto numeri favorevoli sui gol segnati, ha mostrato il maggior coraggio degli allenatori e ha vissuto tante emozioni. Gli ultimi fuochi dell'anno che ci ha appena salutato li hanno regalati la Lazio che ha schiaffeggiato in Supercoppa la squadra di Sarri, l'Atalanta che ha travolto il Milan, l'Inter spietata con il Genoa (che alle 18 contro il Sassuolo a Marassi dà il via all'era di Davide Nicola, già calciatore dei Grifoni, terzo allenatore stagionale dopo Andreazzoli e Thiago Motta) e in ultimo il Napoli tornato alla vittoria, la prima con Gattuso in panchina.
Il turno della Befana lancia la volata per il titolo d'inverno tra Conte - con l'infermeria svuotata e a caccia della centesima vittoria in A, sarebbe il più giovane allenatore a riuscirci nell'era dei tre punti - e Sarri - alle prese con un centrocampo da inventare e i postumi della Supercoppa -. Il traguardo parziale non è proprio «inutile» visto che la Juve lo ha tagliato per prima sei volte nelle ultime otto stagioni in cui ha poi trionfato a maggio. Sfide dure per l'Inter (domani il Napoli al San Paolo dove non vince dal 1997, poi l'Atalanta), impegnative per i bianconeri (domani il Cagliari in casa, poi la Roma).
Tra il 6 e il 12 gennaio saranno sei gli scontri diretti tra le prime 8 in classifica. E delle «teste di serie» del massimo campionato, le prime a scendere in campo nel 2020 saranno le romane. La sorprendente Lazio orfana di Leiva e Luis Alberto, che negli ultimi sette mesi ha alzato due trofei e si è portata al terzo posto della classifica, cerca a Brescia (con Balotelli che dopo il gol segnato il 6 gennaio 2010 vuole inaugurare allo stesso modo un altro decennio) il nono successo di fila per eguagliare Eriksson 1998/99. «Scudetto? Dobbiamo essere consapevoli della nostra forza, ma al tempo stesso umili», così Inzaghi.
La Roma, passata da un americano all'altro e ora in cammino verso un posto Champions, ospita il Torino - con Sirigu alla 100ª in granata - che vuole cancellare l'amaro finale dell'anno appena concluso. Al campo, che oggi propone anche Spal-Verona, le prime sentenze.
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