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La Juve e il materasso Conte: "Pochi scherzi abbiamo un sogno"

Buffon e Nedved ci credono: "Vogliamo la coppa". Il tecnico danese: "Con Tevez sono meglio del Real"

L'allenatore della Juventus Antonio Conte
L'allenatore della Juventus Antonio Conte

Stale Solbakken, di professione allenatore dell'Fc Copenaghen, sostiene che oggi la Juventus è «meglio del Real Madrid, perché ha aggiunto Tevez al gruppo dell'anno scorso e sa perfettamente cosa fare in campo. Tra un paio di mesi magari le cose cambieranno, ma nel frattempo gli spagnoli devono assimilare le idee di Ancelotti e non è sempre facile sintonizzarsi con il credo di un nuovo allenatore». Detto da uno che è subentrato in corsa da tre settimane per raddrizzare una barca che faceva acqua da tutte le parti, può anche suonare come indispensabile paravento per giustificare propri eventuali fallimenti.
Comunque sia, la Signora è chiamata stasera a partire con il piede giusto in un'edizione di Champions che si vorrebbe almeno all'altezza di quella passata e non solo: «Il campo dirà se è diminuito il divario con le grandi d'Europa - ha spiegato ieri mattina Pavel Nedved, a margine della “Pro Am Vialli e Mauro” di golf -. Indubbiamente ci siamo rinforzati e pensiamo di essere pronti. In Europa ci sono squadre migliori di noi: non sempre vince il più forte, quindi ci saremo anche noi». «Sono curioso - ha poi ammesso Buffon - di vedere se riusciremo a confermare le cose buone fatte l'anno scorso e se ci potesse essere, strada facendo, la possibilità di migliorare. La Champions un sogno personale? È un sogno condiviso da tutti, giocatori e tifosi. Alla Juve e a tantissime altre grandi squadre non è capitato spesso di alzarla al cielo: potere un giorno conseguire un simile risultato rappresenterebbe una grandissima soddisfazione».
Conte ovviamente incrocia le dita, sapendo benissimo che tanti si aspettano tanto ma che nulla può essere dato per scontato: l'anno passato contro gli altri danesi del Nordsjealland, tanto per non andare troppo lontano, la Juve pareggiò faticando ma riuscì poi a passare il turno. Adesso, con Real Madrid e Galatasaray nel girone, sarebbe il caso di cominciare subito con il piglio giusto piazzando anche la doppietta e battendo quindi i turchi il prossimo 2 ottobre allo Stadium: se così fosse, la qualificazione agli ottavi sarebbe praticamente cosa fatta e anche la doppia sfida ai Galacticos sarebbe affrontabile con meno patemi. Per quel che vale, nelle tredici edizioni della Champions cui ha partecipato, solo cinque volte la Juve ha raccolto sei punti nei primi 180': sarebbe il caso di migliorare la statistica e il Copenaghen - nelle cui fila ha giocato anche lo sciagurato Christian Poulsen e dove milita tuttora Olof Mellberg: ex bianconeri di tempi non lontanissimi - non dovrebbe risultare ostacolo insormontabile occupando il terz'ultimo posto nel proprio campionato. «Credo che la squadra sia molto più matura rispetto a dodici mesi fa - ha detto Conte -. Siamo outsider pericolosi, non voglio porre limiti a dove potremo arrivare. Intanto sappiamo che tutte le partite vanno affrontate nella giusta maniera: con sei soli match da giocare, manca il tempo per recuperare passi falsi».
Capitolo formazione: Quagliarella (4 gol in Champions l'anno passato) dovrebbe prendere il posto di Vucinic, così come Ogbonna è pronto a fare il suo esordio nella massima manifestazione continentale dando un break a Barzagli. Tanto altro non dovrebbe cambiare: in attesa del rientro di Marchisio (una settimana ancora) ci sarà ancora Pogba («potrà vincere il Pallone d'Oro», Nedved dixit) a fare reparto con Pirlo e Vidal, mentre sugli esterni Lichsteiner e Asamoah non paiono destinati a rimanere seduti anche se Conte ha spiegato che «di qui in avanti ci saranno rotazioni, perché ci aspettano sei partite in venti giorni: mi aspetto molto dalla mia rosa. Partita facile? Faremo di tutto affinché il risultato finale possa farlo pensare, ma sappiamo che prima andremo incontro a delle difficoltà». Fuori dai denti: esordio più soft non avrebbe potuto esserci.

Sbagliare non si può.

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