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Juve, un gol per la storia. Se segna raggiunge quella di Charles e Sivori

In rete da 28 giornate consecutive come nel '58 Ma Allegri avverte: «La Lazio è molto pericolosa»

Juve, un gol per la storia. Se segna raggiunge quella di Charles e Sivori

Il destino di una squadra che non scende dalla giostra del gol. All'Olimpico di Roma otto mesi e mezzo fa la Juve siglò l'ultimo zero nella casella delle reti segnate in una gara, sullo stesso palcoscenico la truppa di Allegri può eguagliare un primato storico: quello della stagione 1957/58 quando la Juve di Sivori e Charles andò a rete per 29 gare di fila.

Il cassiere della Lazio si frega già le mani - previsto il sold out, l'ennesimo stagionale in uno stadio di serie A dove è di scena Cristiano Ronaldo - i biancocelesti vogliono sfatare un doppio tabù nel segno del numero 15: i mesi trascorsi senza un successo con una big - l'ultimo proprio allo Stadium contro Allegri - gli anni senza vittorie in casa con la bestia (bianco)nera. Battuta però a Roma nella penultima sfida di Supercoppa.

«È una gara difficile, la Lazio in casa fa molti tiri in porta e prestazioni importanti, noi dobbiamo dare continuità al percorso e ogni vittoria che facciamo è una in meno verso il traguardo finale, ancora molto lontano», così Allegri. Che ha escluso il ritorno di Pogba a giugno («molto difficile») e dopo l'addio di Benatia (10 milioni più 4 di bonus vale il trasferimento ai qatarioti dell'Al Duhail, 5 al giocatore per tre stagioni) riabbraccia Caceres: l'uruguaiano ha appena lasciato il quartier generale di Simone Inzaghi - 600mila euro il compenso per la Lazio - e approda per la terza volta in dieci anni nella famiglia bianconera. «Conosce l'ambiente, è affidabile e va a completare un reparto già forte - ha detto di lui l'allenatore della Juve - Può fare il centrale nella difesa a 4, anzi credo che adesso faccia meglio questo ruolo che l'esterno».

In attesa che si svuoti l'infermeria - appena 19 i convocati di Allegri che recupera almeno Cancelo - il dubbio è se schierare un centrocampo a quattro con Bernardeschi o un attacco a tre con Douglas Costa. Inzaghi, invece, è già sicuro di sparare tutte le sue cartucce a disposizione: assente Acerbi, fermatosi per squalifica dopo 149 gare di fila, sarà comunque una Lazio a trazione anteriore - in campo dall'inizio Milinkovic-Savic (più volte accostato ai bianconeri), Luis Alberto, Correa e Immobile (un ex) - con Parolo esterno a centrocampo. «Cristiano Ronaldo sarà un osservato speciale», ha sottolineato il tecnico biancoceleste e il brasiliano Wallace, che lo marcò con attenzione all'andata e lo ritroverà anche oggi, conserva ancora gelosamente la maglia che CR7 gli regalò alla fine di quella partita.

Il portoghese, certamente rinfrancato dall'aver risolto la spinosa questione con il fisco spagnolo e dopo il rigore fallito contro il Chievo, tornerà per la quinta volta in carriera all'Olimpico: finora tre sfide contro la Roma (due con la maglia del Manchester United e una con quella del Real) e due reti realizzate - di testa nel 2008 e di destro nel 2016 - ma anche l'amara finale di Champions persa con il Barça di Messi nel maggio 2009.

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