Riavvolgere il nastro all'ultima giornata di campionato, please. Martedì 22 dicembre, prima della pausa natalizia: Juventus-Fiorentina 0-3. Giorno nefasto per il popolo bianconero, anche perché introdotto dalla decisione del Collegio di Garanzia del Coni che sanciva l'annullamento del 3-0 a tavolino contro il Napoli: nell'attesa che il match venga disputato, la classifica dei campioni d'Italia si è fatta così improvvisamente povera. Sei punti pressoché scontati che si volatilizzavano in un amen. Ecco: una dozzina di giorni dopo, la Signora torna in campo. Ancora allo Stadium, stasera, contro l'Udinese. Match sulla carta scontato, come avrebbe dovuto esserlo anche quello contro la Viola: meglio allora andarci piano, perché la Juve targata Pirlo in campionato non ha mai messo la marcia giusta. Mai, fino a questo punto, ha vinto tre partite di fila e mai ha battuto squadre che abitano la parte sinistra della classifica: nulla insomma può essere dato per scontato, pure perché i sei pareggi ottenuti in 13 partite parlano da soli. Per di più i friulani, sono imbattuti nelle ultime quattro trasferte: la squadra di Gotti segna poco (appena 14 reti) ma ha una difesa che regge (17: meglio hanno fatto solo Napoli e Juventus con una partita in meno, poi Milan e Verona) e un'organizzazione di gioco competitiva che ruota intorno a De Paul, gioiellino sul quale non a caso tante big hanno messo gli occhi.
Comunque sia, la Juve non può (più) sbagliare. La classifica piange e, a cinque giornate dal termine dell'andata (sei, compreso il recupero con il Napoli), alcuni tra gli ostacoli più duri sono ancora di là da venire: tra l'Udinese odierno e il Bologna alla 19esima, ci saranno infatti Milan e Inter a San Siro, più il Sassuolo a Torino. Altri capitomboli renderebbero insomma alquanto complicata la rimonta: dal 1994-95 (primo campionato con in palio tre punti per vittoria) a oggi, nessuno ha infatti festeggiato il tricolore chiudendo l'andata con oltre cinque lunghezze di distacco dalla prima. E, in un torneo a venti, arrivando a metà campionato con meno di 39 punti: cominciare a correre per davvero diventa quindi obbligatorio.
Pirlo ricomincerà da Ronaldo e Morata in attacco, manderà Dybala ancora in panchina e chiederà a Danilo di sostituire lo squalificato Cuadrado sulla fascia destra: tenuto conto di quanto il colombiano sia stato finora determinante (9 assist, di cui 4 in campionato), potrebbe trattarsi di assenza non di poco conto. «Abbiamo tutto per fare molto meglio di quanto accaduto finora - ha detto ieri Pirlo alla tv societaria - Stiamo anche recuperando vari infortunati: partite come quella contro la Fiorentina non vorrei più vederle».
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