Ricomincia da tre, la Juventus. Domani, a Vinovo. Assenti i nazionali, ma presenti Tevez e Llorente. Con Conte, ovvio. In scadenza di contratto, il tecnico leccese: ci sarà tempo e modo per allungarlo, par di capire. Intanto, appunto, la Signora rende a suo modo omaggio a Massimo Troisi: arriva da tre scudetti di fila e a ore – salvo colpi di scena non prevedibili - ufficializzerà altrettanti nuovi acquisti. I nomi li sanno tutti e sono quelli che girano da settimane: siccome però ogni tanto ha ragione John Elkann (“il mercato si farà dopo il Mondiale”), si è dovuto aspettare il giusto in attesa che magari altro accada. E quindi: Patrice Evra, Alvaro Morata e Juan Manuel Iturbe con l’aggiunta del baby Kinglsley Coman (classe 1996), arrivato a parametro zero dal Psg e del quale si immaginano gesta paragonabili a quelle di Pogba.
La Signora ripartirà da loro. Rimettendosi a volte lo stesso vestito dell’anno passato (3-5-2), ma volendo anche cambiarlo (4-3-3) e non per forza solo in Champions League. Marotta ha insomma fatto un passo verso Conte, il quale avrebbe magari voluto una rosa ancor più rivoluzionata ma certo favorevolmente colpito da quanto successo finora.
Dovendo fare i conti con i soliti problemi di bilancio – il rosso si aggirerebbe intorno ai 30 milioni, quasi il doppio dell’ultimo bilancio – era impensabile competere con l’Arsenal per arrivare a Sanchez in uscita dal Barcellona. E, allora, Iturbe sia: 21 anni (cinque anni meno del Nino Maravilla), una quotazione appena sotto i 30 milioni di euro e quelle caratteristiche da esterno d’attacco di cui Conte sentiva clamorosamente la mancanza. E se Evrà (in bacheca, 5 Premier e una Champions) rappresenta finalmente la certezza di poter coprire come si deve la fascia sinistra nonostante i 33 anni, lo stesso Morata risponde perfettamente all’identikit del giovane affamato: va bene crescere nel Real Madrid e partecipare ai trionfi nemmeno troppo da comprimario avendo una media gol migliore di quella di Cristiano Ronaldo (uno ogni 72’, dieci in meno del Pallone d’Oro), ma certo la concorrenza che lo attende a Torino sarà meno qualitativa. Llorente è insomma avvisato e Conte ha già dimostrato nella gestione e nell’esplosione di Pogba di non badare per nulla alla carta d’identità.
Equilibrismi economici a parte (Morata costerà 18 milioni, ma entro gennaio 2017 il Real potrà ricomprarselo a 35), la dirigenza bianconera sta insomma agendo con le idee chiare. Ringiovanendo la squadra ed essendosi anche liberata di alcuni giocatori ritenuti ormai poco funzionali al progetto: Vucinic all’Al Jazira ha garantito addirittura una plusvalenza di 2,6 mln, Peluso al Sassuolo ha pure fatto bene al bilancio così come la seconda metà di Zaza (7,5 milioni dagli stessi neroverdi) e Immobile (8 milioni dal Toro).
In attesa di piazzare Quagliarella (Toro in pole), Isla (Valencia, Atletico Madrid), magari Giovinco (in scadenza il prossimo giugno) più altre seconde linee, il tesoretto ammonta a circa 22 milioni. Non tanto da coprire le uscite, certo, ma comunque una buona base da cui partire pur se non è da escludere una partenza eccellente di qui a fine agosto: l’indiziato numero uno rimane Vidal, la cui gran quantità di chilometri macinata finora potrebbe convincere Marotta a lasciarlo partire per una cifra superiore ai 40 milioni.
I due Manchester ci pensano e magari si sfideranno pure, mentre per Pogba la base d’asta sarebbe superiore di due terzi: chissà.Per il momento, appunto, ricominciare da tre non pare proprio male: la concorrenza è avvisata.
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