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La Juve di Spalletti tra la storica rivalità e il gol smarrito

"Allenare i Viola? Prima di smettere...". Ma ora deve risollevare i bianconeri

La Juve di Spalletti tra la storica rivalità e il gol smarrito
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Una cinquantina di chilometri e un'ora di strada, più o meno. Tanto dista Certaldo, cittadina resa nota per avere dato i natali a Boccaccio, da Firenze. Dove oggi la Viola ospiterà la Juventus di Luciano Spalletti, lui pure nato nel paese al centro della Val d'Elsa: come dire che l'ex ct azzurro vivrà una sorta di derby personale contro la squadra che un po' nel cuor gli sta, come del resto non ha mai nascosto e come ha confermato anche recentemente, prima che arrivasse la chiamata di una Signora che aveva bisogno di risollevarsi. Così, ad Arezzo in occasione del Festival del Calcio Italiano, Spalletti aveva parlato di Firenze come "una realtà importante che non sta vivendo una situazione felicissima. Bisogna aspettare che la squadra si esprima dando qualità ai suoi tifosi. Allenare la Fiorentina? Prima di smettere è una cosa a cui penso...". Magari se ne riparlerà più avanti, ecco, per uno che da ragazzino venne acquistato proprio dalla società viola senza però mai arrivare a vestirne la maglia da grande': spazio per i sentimenti oggi comunque non ce ne sarà, perché la classifica non lo permette e perché il lavoro è lavoro. "Entrerò nello stadio soltanto da allenatore della Juventus così ieri Spalletti, che si è anche detto disposto ad aiutare Gattuso in qualunque modo per far sì che l'Italia di qualifichi ai Mondiali -. Sono sereno, non ho conti in sospeso con nessuno. Mi aspetto un ambiente molto caldo e una squadra avversaria al massimo delle sue possibilità. Proprio per questo chiedo ai miei giocatori una prestazione da Juventus: seria, forte e con personalità". Alle spalle, dopo la vittoria a Cremona, i pareggi casalinghi contro Sporting Lisbona e Toro: serve un'accelerata decisa, la stessa di cui avrebbero bisogno anche i toscani (ultimi in classifica e ancora a secco di vittorie in campionato) del neo arrivato Vanoli, lui pure atteso da una stracittadina personale dal momento che lo scorso anno era sotto la Mole alla guida dei granata.

Al di là del pregresso degli allenatori, il pepe sarà comunque garantito dalla storica rivalità tra le due piazze: difficilmente sarà una partita soft e il senso di urgenza la farà da padrone.

Per i bianconeri, l'urgenza è rappresentata anche dalla necessità di trovare il gol: Vlahovic non è al top, Openda e David non segnano da oltre mille minuti (1031 il belga, 1019 il canadese) e, nel complesso, la squadra non ha trovato la via della rete in quattro delle ultime sei partite di campionato. Anche per questo, gira e rigira si arriva sempre da Yildiz: "È uno che rompe gli schemi Spalletti dixit -. È la fucilata nella notte', ha personalità, qualità e atteggiamenti da leader". Oggi, la controprova.

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