Il Conte non torna, i conti tornano. E di mezzo c'è l'Europa, anche se stavolta non è questione di spread e di fondo salvastati. Piuttosto di Fifa e Coppa Campioni. Il venerdì della Juventus è tutto in questo gioco di parole.
Come ampiamente previsto, la Fifa ha confermato che anche in Champions Conte non potrà andare in panchina. La Commissione disciplinare ha esteso a livello mondiale gli effetti della squalifica (10 mesi) inflitta dalla Figc al tecnico della Juve per l'omessa denuncia nel calcioscommesse. Lo stop riguarda tutte le gare, amichevoli e ufficiali. La nota della Fifa aggiunge: «La decisione di estendere la sanzione della Figc terrà conto dell'esito di un eventuale appello - come quello attualmente pendente presso il Tnas - purchè le decisioni del ricorso concordino con le regole della Fifa».
Quindi l'handicap si trascina anche in Europa. Cosa non di poco conto, appunto, anche perché Andrea Agnelli ha auspicato una Juventus protagonista, pensando anche alle casse bianconere. Perché a far tornare i conti una grossa mano la darebbe il fatto di fare più strada possibile nella competizione. Lo ha confermato ieri il Cda che si aspetta un ulteriore miglioramento dal prossimo esercizio proprio dalla partecipazione alla Champions.
Intanto è stato approvato il progetto di bilancio. La società campione d'Italia ha registrato, nell'esercizio chiuso al 30 giugno 2012, perdite per 48,7 milioni di euro, quindi dimezzate rispetto ai 95,4 milioni dell'esercizio precedente. I ricavi crescono del ventiquattro per cento a 213,8 milioni. Merito dell'apertura del nuovo stadio di proprietà, dei riflessi commerciali degli eccellenti risultati sportivi, nonchè dell'incremento dei ricavi generati dalla vendita centralizzata dei diritti radiotelevisivi. A far da contraltare incide il profondo rinnovamento della rosa e la rivitalizzazione del settore giovanile che hanno determinato ingenti investimenti. E poi i premi ai tesserati. Si pagano anche gli errori di mercato: nella nota si fa riferimento a svalutazioni e a incentivazioni all'esodo di calciatori non rientranti nel progetto tecnico: il pensiero corre a Elia, Krasic, Felipe Melo. Comunque abili gli amministratori a tenere molto contenuto l'incremento dei costi operativi (+5,1 per cento, a 206,3 milioni).
Infine il patrimonio netto a fine giugno è positivo per 64,6 milioni (era negativo per 5 milioni nel 2011) dopo l'aumento di capitale per 118,6 milioni.
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