Kitzbühel da incubo: anche Razzoli si rompe il crociato

Lucia GalliDue anni per tornare al vertice. E ieri, con indosso il pettorale numero uno, un nuovo conto del destino, salatissimo da digerire anche per un campione olimpico con due vittorie e dieci podi in carriera. Poco dopo le 10 Giuliano Razzoli ha finito la sua stagione 2016, fra le prime porte della pista Ganslern di Kitzbuhel. Kristoffersen, Hirscher e Dopfer si sarebbero presi la gloria. Per «razzo», invece, una sterzata e una torsione innaturale del ginocchio. Lui cade, ma si rialza. Come Aksel Lund Svindal il giorno prima. Già, come il norvegese. Purtroppo, game over. Nel tempio dello sci «piedone l'emiliano» era arrivato da favorito dopo il podio di Wengen insieme con Stefano Gross. Storia, allora, di una gloria meritata e ritrovata. Cronaca, oggi, di una diagnosi che parla di rottura dei legamenti crociati del ginocchio sinistro. Razzoli si è accasciato, ha provato a distendere la gamba, un urlo strozzato, un volo in elicottero fino all'ospedale di St Johann, poi il viaggio a Milano e con ogni probabilità, già oggi l'intervento sotto l'egida della commissione medica della Federsci. Ci sono almeno 6 mesi per tornare sugli sci. Fra un anno i mondiali, fra due le Olimpiadi. La stagione di Razzoli era già un walzer con la sfortuna. A Val D'Isere un palo gli si rompe sotto i piedi, chiude quarto a Madonna di Campiglio, un'internata al traguardo di S.Caterina lo blocca, ad Adelboden chiude decimo dopo aver rimontato 10 posizioni. A Wengen il podio. Poi, in una delle annate più nere di Kitz, che ha riempito l'infermeria del circo bianco, tocca anche a Giuliano da Castelnuovo Ne' Monti. Le vittime della discesa, da Svindal agli austriaci, hanno postato una foto dalla medesima stanza di ospedale. In serata il tweet di Giuliano: «L'ho fatta grossa», parafrasando le parole che suo padre pronunziò, fra la gioia e le braccia di Tomba, nella notte olimpica di 6 anni fa. Occorre ripartire da quel cassetto nella casa sugli Appennini, all'ombra della pietra di Bismantova.

Aprirlo, lustrare la medaglia e il cuore e credere di indossare presto quei parastinchi con le fiamme disegnate. Domani night-race di Schladming (17,45 e 20,45 Raisport). Anche da spettatore Razzo ci sarà, pronto a ripartire come al solito.

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