Le finali europee raccontate dal Giornale

1992, l’incredibile avventura della Danimarca, da eliminati a campioni d’Europa

Ripescati per la squalifica della Jugoslavia nel 1992 i danesi conquistano in Svezia il più incredibile dei successi battendo in finale la Germania 2-0. Franco Ordine su Il Giornale la racconta così: «Si, anche noi per una notte siamo stati tutti danesi»

1992, l’incredibile avventura della Danimarca, da eliminati a campioni d’Europa

La fase finale del Campionato Europeo 1992 è in Svezia ed è ultima edizione con otto squadre ammesse alla fase finali. L’Italia non si è qualificata nemmeno qui. A Goteborg, il 26 giugno 1992, la Danimarca, ripescata per la squalifica della Jugoslavia travolta in quegli anni dalla guerra civile, batte a sorpresa 2-0 la Germania grazie ai gol di Jensen e Vilfort. Su Il Giornale Franco Ordine racconta la favola degli ultimi arrivati primi. Titolo: Danimarca da favola, con il lieto fine«Sul far della sera, a Goteborg, la prova della Danimarca finisce bene. Benissimo. Come tutte le favole destinate a trasformarsi in un messaggio, in un’allegoria per il vecchio Continente e il suo calcio che non vuole saperne di fare professione di umiltà, mettere da parte le risorse tradizionali del talento e lasciarsi soccorrere dal sacrifico e dalla generosità, persino dall’umiltà. Che sono poi le armi dei poveri.

Olanda

Può esserci felicità e trionfo anche per i poveri e non soltanto nelle favole. Anche nel calcio.... La favola della Danimarca è la storia del suo primo trionfo europeo ricordano molto da vicino, proprio nel decennale che si festeggia nei prossimi giorni, la cavalcata trionfale degli azzurri di Bearzot nel mondiale di Spagna: maltrattati da critica e tifosi, qui addirittura fuori dalla competizione e sostituti dalla Jugoslavia per i noti motivi, i danesi cominciarono tra diffidenze e sospetti. Invece possono chiudere tra squilli di tromba e fuochi d’artificio. E l’esultanza di tifosi, dirigenti e giornalisti.

Si, anche noi per una notte siamo tutti un po’ danesi».

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