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L'«omessa partita» e altre miserie di un anno di calcio

di Tony Damascelli
Il Genoa è salvo. Il Cagliari era già salvo. Il Chievo anche. Il Torino è salvo. Tutti salvi, fatta eccezione per alcuni soliti noti, tipo Pescara e Siena e poi il Palermo di Zamparini che aveva sentito puzza e puzzo di bruciato già dopo tre giornate di campionato ma ha provveduto personalmente ad alimentare le fiamme con le scelte ormai classiche del suo repertorio.
Comunque le ultime giornate di campionato esaltano Gigi Buffon e il suo slogan "meglio due feriti che un morto", parole che avevano scatenato le reazioni dei sepolcri imbiancati e dei duri e puri tra calciatori, allenatori e opinionisti a gettone. Il pareggio senza gol di Torino-Genoa e il bis, stavolta almeno con un gol a testa, tra Chievo e Torino confermano il pensiero e le parole del capitano dei campioni d'Italia.
Allora si potrebbe parlare di omessa partita? Forse verrà aperta un'inchiesta da Palazzi e la sua orchestra? Le sole intercettazioni provate sono quelle in diretta, a bocca chiusa ma con gli occhi ben aperti, non facciamo scherzi, qui, a differenza dei latini, vita mea e vita tua, tanto la mors riguarda altri.
Questo è il football, dovunque ti giri e ti muovi. Mancini aveva vinto l'anno scorso il titolo inglese all'ultimo minuto dell'ultima giornata, sabato ha perso la coppa d'Inghilterra all'ultimo minuto. Film già visto e rivisto.
Tornando sul continente e a casa nostra, mi sembra il caso di non dimenticare le miserie di questa stagione, con il calendario fissato di giorno, cambiato di notte e trasformato all'alba, con la vicenda-Cagliari che è ridicola e vergognosa, una volta a porte chiuse, un'altra a porte aperte, una volta a Trieste, un'altra a Parma, un'altra ancora, sconfitta a tavolino.
Qualcuno continua a riempirsi la bocca di ranking Uefa ma non basta questo scenario per farci riconoscere? Non è sufficiente il comportamento incivile dei tifosi, da nord a sud?
I due pareggi del Toro con Genoa e Chievo sono solari e non illeciti, erano prevedibili anche se con modalità meno evidenti ma nessuno osa parlare e scrivere di accordi all'insaputa di questo e a conoscenza di quell'altro.
Tutti sapevano, tutti sapevamo. Nessuno scandalo. Nessuna indagine. Calmi, tra una domenica si chiude, anche se restano alcune pratiche da sbrigare sempre relative all'Uefa di cui sopra.
Poi si ricomincerà, stesse facce, stesse parole, stessa propaganda. I bambini ci guardano.

Agli adulti viene da ridere.

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