Nome da fata, fascino pure, da quando c'è lei, nei parterre delle gare di sci alpino, non c'è più solo la gara da ammirare. Alta, bionda, femore e sorriso da record, Morgan Beck in Miller, pallavolista di buone speranze, è tutto fuorché una vamp. Sexy di natura, barbie per perfezione e dimensioni, la lady che ha impalmato il cow boy delle nevi, è riuscita nell'impresa di renderlo più umano e disponibile, o semplicemente felice. Affezionata ai due figli di lui ma non di lei, convalescente dopo aver perso un bimbo, paziente e amorevole anche quando il marito le ha centrato un occhio con una pallina da golf, lei è campionessa sua volta, ma ha messo da parte le sue ambizioni. Per ora sta in panchina, anzi in area di arrivo perchè - come si dice sempre - dietro a un grande uomo c'è sempre una grande donna. Figuratevi dietro a Bode. Lei è il suo factotum: ne condivide la vita zingara in camper e ieri, finalmente, ha festeggiato la medaglia del suo lui. Un lungo bacio e le lacrime che sgorgano all'unisono.
«Meriti miei? - sorride Lady Miller - Direi non più dell'1% : non faccio che attenderlo quaggiù... Io scio, ma non bene, almeno non per Bode. Quando andiamo nei boschi, lui si nasconde dietro agli alberi mi fa passare e poi mi insegue ridendo».
Ma che cosa vuol dire per una campionessa come lei stare in panchina per seguire un campionissimo come Bode? «In effetti non avevo ben capito a che cosa andavo incontro, perché ho conosciuto e sposato Bode quando era infortunato. Piano piano lui si è trasformato dal signor Miller per tornare "Bode" e io, da Morgan che ero, sono diventata la signora Miller. È stato uno scambio di ruoli ma ora abbiamo raggiunto un buon equilibrio».
Adesso toccherà a lei emularlo, visto che intende rientrare nel beach volley a Rio 2016: «Penso di aver davanti il miglior esempio possibil per tornare campioni.
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