L'altra Miss Mondo: è la neo iridata di motocross

L'altra Miss Mondo: è la neo iridata di motocross

Non è cresciuta ascoltando Sei come la mia moto, sei proprio come lei e nemmeno sognando una motocicletta 10 HP, perché Battisti e perfino Jovanotti appartengono alla preistoria per chi come Chiara Fontanesi, ha già scritto storia e leggenda delle due ruote a 18 anni, laureandosi prima donna italiana a vincere un mondiale di motocross. Nel weekend scorso l'ultima vittoria negli States a Lake Elsinore, a chiusura della stagione Ama Motocross, ma la certezza matematica del successo iridato era già arrivata a Matterley Basin, countryside inglese fuori Winchester, poco dopo ferragosto in una gara in cui a Chiara, dominatrice della stagione con 5 gran premi e 10 vittorie di manche, bastava un punto e invece si è presa il podio, senza negarsi nemmeno l'ebbrezza di una caduta con la sua Yamaha YZ250F. Niente paura perché Miss Fontanesi da Parma in sella è saltata a 2 anni e mezzo per fare salti e pieghe come il fratello Luca, di qualche anno più grande.
Chiara, un mondiale storico appena maggiorenne, si costruisce giocando con la Barbie motociclista e non certo col dolce forno…
«Mai avuta una Barbie in vita mia! Non me ne hanno mai regalate, avevo solo una bambola di pezza».
Fontanesi ha vinto la prima gara a meno di 6 anni, alternando il minicross alle rondate della ginnastica artistica. Nel 2007 vince il trofeo americano Loretta Lynns che le spalanca piste e sabbia dei palcoscenici internazionali. Il presidente del Moto Club Parma che ha lanciato Chiara lo predisse a papà Massimo: «La Chiara in 5 anni vince il mondiale». Detto fatto. Mentre le sue compagne ripassano con la nonna la ricetta dei tortelli o fanno shopping nel salotto buono di Parma, lei nel 2008 vince tutto con la 125 e nel 2009 debutta nel mondiale. Dalla Ktm alla Yamaha, senza tralasciare di smaltarsi le unghie rosso lacca e con una chioma sempre curatissima.
Come si fa a conciliare il casco del coiffeur con quello da centauro?
«Si fa che si tagliano: ero biondo platino, ora ho i capelli castani, mi piace cambiare ma per questa vittoria potrei cambiare di nuovo».
Chiara gira il mondo, ha imparato tre lingue, sta spesso in Belgio per allenarsi e ha dovuto rinunciare alle equazioni dello scientifico per meglio applicarsi alle alchimie di gara...
«Non è stato facile il debutto al mondiale: ambiente diverso, non parlavo ancora bene l'inglese».
Eppure lo scorso anno Chiara sfiora il titolo per 9 punti. Quest'anno la vittoria non poteva sfuggirle...
«Ancora non ci credo, non ho ben realizzato. Volevo vincere il mondiale vincendo l'ultima gara e così è stato anche se avevo provato il circuito solo pochi giorni fa...».
Non si lamenterà: lei ora è la numero uno al mondo. A che cosa punta adesso?
«No! Faccio paura! Ora punto al campionato italiano, poi una gara in Germania».
Qualcuno già pensa ad un futuro americano: un'altra fuga di cervelli, in sella alla moto?
«L'America è il Paese che mi offre le condizioni migliori, vedremo. Intanto starò in sella per molti anni».
A 18 anni al massimo i suoi coetanei sognano la patente, lei un mondiale.

È vero che in strada è tutta un'altra cosa?
«Si, avevo uno scooter e l'ho venduto, in strada nel traffico non mi trovo. A maggio però ho fatto anche io la patente e...».
Auto o moto, allora?
«L'auto mi diverte, sa, basta guidarla come fosse una moto!».

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